Revisione Pnrr: preoccupa il taglio agli interventi contro il dissesto idrogeologico

28/07/2023

Ci auguriamo che lo spostamento ed il riequilibrio dei fondi del Pnrr non sia una marcia indietro rispetto agli obiettivi che riguardano le città ed i territori che rappresentano, come abbiamo più volte sottolineato, i veri elementi strategici all’interno del Piano poiché riguardano la qualità della vita dei cittadini. Non va snaturata la natura del Pnrr che nasce come una strategia nazionale che, partendo dal basso, si articola sui bisogni, sulle aspettative e sulle potenzialità di territori e comunità”.

Il commento del CNAPPC

Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Francesco Miceli, dopo la proposta di revisione del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), presentata dal Ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, al termine della riunione della Cabina di Regia.

Il chiaro riferimento è alla revisione della Componente 4 del PNRR, sub-investimento 2.1 (Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico), presentata come un modo per:

  • rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico tramite sistemi avanzati ed integrati di monitoraggio ed analisi;
  • prevenire e contrastare le conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio;
  • salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi e del suolo e delle aree marine; garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche lungo l’intero ciclo.

La bozza propone un "definanziamento in ragione della loro natura di “progetti in essere”. Infatti, si tratta di interventi precedenti all’entrata in vigore del nuovo impianto normativo e pianificatorio introdotto dall’attuazione della Riforma M2C4 2.1 “Semplificazione e accelerazione delle procedure per l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico” e dal Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici". In tale quadro sono in corso approfondimenti istruttori finalizzati a destinare le risorse liberate da tale misura a favore di un nuovo investimento per sostenere la ricostruzione dei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi alluvionali.

La rimodulazione

Ricordiamo che nella versione originaria del PNRR, i fondi destinati alla misura 2.1 ammontavano a 2,49 miliardi di euro. Nella bozza di revisione sono, invece, 1.287.100.000 euro (importo “progetti in essere” 1.287.100.000 euro)

Desta poi forte preoccupazione - continua il Presidente Miceli - l’operazione che rimodula, tagliandoli, i fondi destinati ad interventi di contrasto al dissesto idrogeologico proprio ora che su questo fronte ci troviamo in una vera e propria emergenza, mentre è ormai chiaro a tutti che la prima infrastruttura di cui il Paese ha bisogno è la manutenzione e la cura del territorio”.

L’auspicio - conclude il Presidente degli Architetti italiani - è che siano ripristinate, con nuove fonti di finanziamento, le risorse destinate ai Comuni che hanno dimostrato una intensa attività nell’investire i fondi nell’interesse delle loro comunità”.

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