Superbonus e proroga condomini: un futuro ancora incerto

13/09/2023

Quale sarà il futuro del Superbonus? A domandarselo sono in molti, soprattutto in vista della conversione in legge del Decreto Legge n. 104/2023 (entro metà ottobre) e della definizione della Legge di Bilancio per il 2024.

Chiaro che se la proroga dovesse arrivare ad ottobre avrà un significato ma se dovesse essere confermata solo con la prossima legge di Bilancio (ultimi giorni di dicembre) ne avrebbe un altro completamente diverso.

La proroga dei termini

Si parla, infatti, di una possibile proroga delle tempistiche per portare in detrazione le spese di superbonus con aliquota al 110% ma limitata ai condomini ed in generale ai soggetti beneficiari di cui all'art. 119, comma 9, lettera a) del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio). Stiamo parlando, quindi, oltre che dei condomini anche delle persone fisiche proprietarie o comproprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari autonomamente accatastate.

Soggetti a cui, probabilmente, saranno dati ulteriori 3/6 mesi oltre la scadenza del 31 dicembre 2023 per utilizzare il bonus 110% (dopo l'aliquota diminuisce al 70% per tutta la restante parte del 2024 e al 65% per tutto il 2025).

L'interrogazione in commissione

Se lo domanda anche il deputato del M5S Agostino Santillo che in un'interrogazione presentata il 12 settembre scorso ha chiesto al Ministero dell'Economia e delle Finanze se sarà confermata la proroga per i condomini al 2024 e quali siano le intenzioni in merito alla proroga dei bonus edilizi e alla riattivazione della cessione dei crediti.

Di seguito il testo completo dell'interrogazione e la risposta del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del Question Time alla Camera.

Per sapere – premesso che:

  • mentre il Governo a giudizio degli interroganti continua la campagna denigratoria sul superbonus, migliaia di cittadini e imprese attendono ancora di sapere quale sarà la sorte degli incentivi edilizi al fine di valutare come proseguire i lavori bloccati da mesi;
  • le risonanti dichiarazioni sul superbonus, addirittura qualificato dalla Presidente del Consiglio dei ministri Meloni come la «più grande truffa ai danni dello Stato», e l'adozione di provvedimenti lacunosi (come da ultimo dimostra la proroga concessa per i soli edifici unifamiliari, con esclusione dei condomini) hanno come unico effetto quello di confondere gli addetti ai lavori, alimentando l'incertezza e bloccando gli investimenti in essere;
  • nel drammatico scenario cui si è giunti, l'unica certezza è data dall'impatto positivo che il superbonus ha avuto sul prodotto interno lordo e sulla dinamica debito/prodotto interno lordo negli anni passati;
  • impatto positivo certificato non solo da autorevoli centri studi nazionali (Ufficio centrale di bilancio, Banca d'Italia, Nomisma, Fondazione nazionale dei Commercialisti), ma anche in ambito europeo: le previsioni economiche d'estate presentate dalla Commissione europea mettono in rilievo come il rallentamento della crescita economica dell'Italia registrato nel 2022 sia stato diretta conseguenza dell'eliminazione degli incentivi straordinari e temporanei per le ristrutturazioni edilizie decisi durante la pandemia, che hanno spinto fortemente l'attività edilizia negli ultimi due anni;
  • l'esigenza di avere quanto prima certezza sul futuro degli incentivi edilizi è oggi ancor più importante in considerazione della confidente ripresa del mercato delle cessioni come risulta dal recente comunicato di Poste italiane, che ha annunciato la riapertura del canale di acquisto dei crediti, nonché dalle operazioni di acquisto (pubblicate in Gazzetta ufficiale) da parte di diversi operatori di mercato, anche con riferimento a crediti futuri, a dimostrazione della fiducia che il mercato privato riserva (ancora) nella prosecuzione delle misure e nella riattivazione del meccanismo di cessione;
  • del resto non potrebbe essere diversamente se solo si rammentano le richieste che le attuali forze di maggioranza avanzavano nei confronti dei precedenti Governi, tutte finalizzate a preservare, snellire e prorogare (addirittura fino al 2025) la vigenza dei bonus edilizi e, in particolare, del superbonus

– : se confermi la proroga al 2024 del superbonus 110 per cento, con particolare riguardo agli interventi relativi a condomini, e, in generale, quali siano le intenzioni del Ministro interrogato in merito alla proroga dei bonus edilizi e alla riattivazione della cessione dei crediti, considerate anche le richieste che solo un anno fa avanzava l'attuale maggioranza di Governo.

Il question time alla Camera

Intanto, nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito che "Non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute".

"In merito all'impatto macroeconomico positivo dell'agevolazione in esame - continua il Ministro dell'Economia - occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno concordato sul carattere espansivo del Superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette ad un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti".

Giorgetti ha, quindi, puntato il dito sui costi fuori controllo per la copertura degli investimento "Non può tralasciarsi - afferma il Ministro - che l'eventuale contributo positivo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici".

A conferma di questa affermazione il Ministro Giorgetti ha citato l'analisi costi-benefici della Banca d'Italia (senza ricordare anche la smentita dal Cresme in audizione in V Commissione Bilancio alla Camera) secondo cui l'effetto espansivo, "verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche".

"A questo - conclude Giorgetti - bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato, alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del Superbonus, tramite l'aumento dei prezzi nel settore".

© Riproduzione riservata