Con il 2024 si apre una nuova stagione?

Il messaggio e gli auguri di fine anno del direttore Ing. Gianluca Oreto

di Gianluca Oreto - 31/12/2023

Si chiude oggi un anno molto impegnativo, ricco di spunti, colpi di scena e promesse mancate, che il comparto delle costruzioni ricorderà senza dubbio per due motivi: la riforma del codice dei contratti pubblici e la fine del superbonus 110% e del meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito).

I provvedimenti chiave approvati nel corso del 2023

Il 2023 si è aperto con la Legge 13 gennaio 2023, n. 6 di conversione del Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 (Decreto Aiuti-quater), mediante la quale, unitamente alla Legge di Bilancio per il 2023, Governo e Parlamento hanno cominciato il processo di smantellamento dei bonus edilizi, cominciato in realtà nella precedente Legislatura con il Decreto Legge n. 4/2022.

Ma se il comparto dell'edilizia avesse mai pensato di aver raschiato il fondo del barile, il 16 febbraio 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto Legge, il Capo dello Stato lo ha firmato ed è approdato subito in Gazzetta Ufficiale (nella stessa giornata). Sto parlando del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni), convertito con modificazioni dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38, che dall'oggi al domani ha abrogato qualsiasi meccanismo alternativo alle detrazioni dirette, prevedendo qualche residuale possibilità per determinati interventi.

A marzo 2023, finalmente, cambiamo argomento con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n. 36, di riforma delle regole dei contratti pubblici. Un provvedimento tanto atteso dagli operatori del settore, che ha fatto discutere non tanto per la razionalizzazione delle regole, ma per i suoi primi 12 articoli che hanno previsto nel comparto dei lavori pubblici un nuovo sistema di "principi".

Gli aspetti più rilevanti del Decreto Legislativo n. 36/2023 sono certamente due:

  • la sua entrata in vigore l'1 aprile 2023 (per rispondere agli obblighi UE) con efficacia a partire dall'1 luglio 2023;
  • il processo di digitalizzazione che prenderà il via proprio dall'1 gennaio 2024.

L'auspicio per il 2024

Dopo un biennio (2020-2022) di crescita e un 2023 di ritorno alla "normalità" (se così possiamo chiamarla), il 2024 sarà un anno determinante. Nel comparto dei lavori pubblici prenderà ufficialmente il via la digitalizzazione che potrebbe rappresentare la chiave di volta per un processo di miglioramento continuo, oppure un dramma per le stazioni appaltanti che non si saranno fatte trovare pronte.

All'interno del processo di riforma del Codice dei contratti, nel 2024 comprenderemo meglio le sorti delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che fino a questo momento ha stentato a decollare (almeno per quel che attiene agli stati avanzamento lavori).

La speranza è che il processo di digitalizzazione possa avere un effetto trascinamento anche sugli appalti finanziati dalle risorse del Piano.

Relativamente all'edilizia privata, occorrerà comprendere meglio le intenzioni dell'attuale Governo. La chiara impressione è che non si voglia più investire nel sistema dei bonus edilizi e la dimostrazione l'abbiamo avuta con l'ultimo Decreto Legge approvato negli ultimi giorni dell'anno che ha sostanzialmente depotenziato il bonus 75% previsto per l'eliminazione delle barriere architettoniche.

Anche in questo caso, l'auspicio, soprattutto in vista dei prossimi obblighi europei, è che si possa arrivare ad un testo unico delle detrazioni fiscali in edilizia che definisca meglio un sistema che, con tutte le criticità del caso, ha funzionato.

Un tema che avrà un rilevante impatto sul comparto dell'edilizia privata sarà la riforma (attesissima) del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia). Una riforma che gli operatori chiedono con forza da parecchi anni soprattutto in considerazione di un testo normativo non più in linea con le esigenze del patrimonio immobiliare esistente. Sull'argomento importanti saranno le decisioni che saranno prese sulle possibilità di sanatoria deglle piccole grandi difformità edilizie, al momento ancorate ad una logica arcaica chiamata "doppia conformità".

In realtà, però, il mio più grosso desiderio è che si possa tornare ad avere quella "normalità" perduta a seguito di scelte scellerate che si sono perpetuate negli ultimi due anni. Scelte che hanno avuto effetti concreti sulla fiducia verso le istituzioni e sulla serenità di operatori e contribuenti.

Auguro a tutti di ritrovare quella serenità perduta.

#unpensieropositivo per l'anno che sta arrivando.

Gianluca Oreto

© Riproduzione riservata
Tag: