AUDIZIONI ALLA CAMERA E COMUNICAZIONI AL SENATO

E’ prevista per oggi 16 gennaio alla VIII Commissione della Camera (Ambiente, territorio e Lavori Pubblici) una audizione informale sulle problematiche deriv...

16/01/2007
E’ prevista per oggi 16 gennaio alla VIII Commissione della Camera (Ambiente, territorio e Lavori Pubblici) una audizione informale sulle problematiche derivanti dall’attuazione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006.
Saranno ascoltati:
  • i rappresentanti dell’ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) e dell’AGI (Associazione imprese generali);
  • i rappresentanti di Confservizi;
  • i rappresentanti dell’OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica) ;
  • i rappresentanti della FINCO (Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni) ;
  • i rappresentanti dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di appalti, servizi e forniture,
mentre nella seduta di domani 17 gennaio sarà ascoltato il Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro.

Anche la VIII Commissione permanente del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) è stata convocata per mercoledì 17 gennaio alle ore11,00 per la procedura informativa relativa a “Comunicazioni del Ministro delle infrastrutture sugli orientamenti del suo Dicastero in ordine agli interventi modificativi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”.

Come si vede, si tratta di audizioni (nel caso della Camera) e di comunicazioni (nel caso del Senato) perché come abbiamo avuto già modo di precisare nelle nostre precedenti news le commissioni potrebbero pronunciarsi su un nuovo decreto modificativo soltanto se per lo stesso venissero utilizzate le procedure previste dal comma 3 dell’articolo 25 della legge n. 62/2005.
Il Ministro Antonio Di Pietro, sta cercando, invece di inserire alcune punti del secondo decreto correttivo all’interno del primo che è passato già al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni Parlamentari e che è in attesa soltanto di essere approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri per la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, evitando, in tale maniera tutta la trafila di un nuove decreto legislativo che non potendo essere approvato entro il 31 gennaio prossimo farebbe entrare in vigore anche gli istituti a suo tempo sospese con l’art. 1-Octies della legge n. 228/2006, che modifica il Decreto legislativo n. 163/2006 e precisamente quelli relativi:
  • all’appalto integrato nei settori ordinari (art. 53, commi 2 e 3);
  • al dialogo competitivo (art. 58);
  • al divieto di subappalto per l’impresa ausiliaria in caso di avvalimento (art. 49);
  • all’accordo quadro nei settori ordinari (art. 59);
  • all’ampliamento della trattativa privata ( artt. 56 e 57);
  • alle centrali di committenza (art. 33);
  • all’abrogazione del criterio per l’aggiudicazione dei contratti relativo alla maggiore entità di lavori e servizi che il general contractor si impegna a subaffidare a terzi (art. 177, comma 4, lettera f),
I contenuti del primo decreto correttivo modificato ed integrato da Di Pietro sono, in gran parte, quelli del primo testo del secondo decreto correttivo a parte la questione dell’avvalimento sulla quale ilMinistro ha fatto marcia indietro.
L’avvalimento non soltanto non viene cancellato come era previsto nella prima stesura del secondo decreto correttivo, ma anzi viene esteso ed infatti nel nuovo testo l’impresa che fornisce i requisiti può “legarsi” a quella che se ne avvale attraverso un rapporto di subappalto. Il ripensamento è, certamente, collegato ai timori che una drastica limitazione dell’avvalimento ai soli rapporti consolidati tra imprese (consorzi, Ati e contratti di nolo e subappalto) possa incontrare obiezioni in sede comunitaria.
In questa nuova stesura è, anche, previsto che il regolamento di attuazione del Codice (quello che sostituirà il DPR n. 554/2000) si occuperà anche della tutela dei lavoratori.

Intanto nell’attesa dell’audizione del Ministro prevista alla Camera per domani, Anna Donati, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato precisa: “Stiamo analizzando nel merito il provvedimento. A prima vista mi sembra che ci siano norme legate alla scadenza del 31 gennaio e altre che vanno oltre. Ora gli uffici del Senato ci riferiranno sul rigore procedurale di questa proposta” ed Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, aggiunge: “Se emergeranno materie sulle quali c’è effettivamente urgenza di legiferare possiamo anche passare sopra a una procedura non proprio impeccabile, che ci vede ora esaminare un testo completamente diverso da quello presentato per il parere. A un primo esame mi sembra che il capitolo che rafforza le tutele ai lavoratori possa avere i requisiti della necessaria urgenza”.

Nei giorni passati i Consigli Nazionali di Ingegneri, Architetti e Geologi, in riferimento al fatto che il secondo decreto correttivo non contiene nessuna modifica sulle norme relative all’appalto integrato, hanno diffuso un comunicato stampa nel quale esprimono preoccupazione sulla possibile entrata in vigore delle nuove norme sull’appalto integrato generalizzato.
La preoccupazione dei professionisti riguarda due aspetti fondamentali: la qualità del progetto e la conseguente qualificazione dei progettisti , nonché il tema delle capacità concorrenziali , in particolare di decine di migliaia di giovani professionisti; aspetti questi che verrebbero particolarmente ridotti dalla eventualità della nuova norma, estremamente favorevole, invece, solo alle imprese.

A cura di Paolo Oreto
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