Amarezza Architetti, per Expò 2015 nessun concorso in Italia

"Abbiamo da tempo, e più volte, sottolineato come Expò 2015 dovesse essere l'occasione per affermare il valore collettivo della buona architettura e di regol...

15/10/2012
"Abbiamo da tempo, e più volte, sottolineato come Expò 2015 dovesse essere l'occasione per affermare il valore collettivo della buona architettura e di regole trasparenti, nell'affidamento degli incarichi pagati con i soldi pubblici. Ma così non è stato: l'Italia, Paese che ospita l'Esposizione mondiale, non ha organizzato alcun concorso di architettura, preferendo fare tutto "in house", attraverso le partecipate regionali e comunali, in beffa alla concorrenza e soprattutto alla necessità di una selezione pubblica e meritocratica dei progetti migliori. Il dibattito sull'Expò è stato sì vivace, ma per anni dedicato a chi dovesse ricoprire le poltrone e spendere i (nostri) soldi, senza riflessione alcuna sul significato e sull'utilità degli interventi sul territorio, ove rimarranno a manifestazione conclusa".

Con queste parole il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha commentato la scelta italiana di non bandire nessun concorso di architettura in occasione di Expò 2015.

"L'amarezza per l'occasione persa si rafforza - continua il CNAPPC - per la situazione paradossale, segnalata dallo stesso sito dell'Expò, che informa della presentazione, non più di due giorni fa, da parte della Confederazione Elevetica, del modello del proprio padiglione nazionale all'Expo 2015: il relativo progetto - è sempre Expo ad informarci - è stato scelto mediante un concorso anonimo in 2 fasi che ha sollevato un importante dibattito nella vicina Svizzera. Le "alte cariche" di Expo 2015 hanno festeggiato il progetto svizzero e, con grande sense of humor, hanno ammirato il progetto degli architetti vincitori del concorso (altrui)!".

"Mentre ci complimentiamo con i politici ed i colleghi della Confederazione Elvetica per l'ottimo lavoro, resta profondo il rammarico nel constatare, ancora una volta, lo svilimento da parte di una classe politica nazionale e locale delle potenzialità e del valore progettuale degli architetti italiani".

Il Premier Monti in occasione dell'International Participants Meeting
L'Expo 2015 "è un'eccezionale occasione per la ripresa economica. Non appena essa si presenterà, di certo noi non saremo passivi in attesa di questo evento". Il lavoro per l'Expo 2015, ha sottolineato il premier, "sarà fatto bene e in tempo e il governo vigilerà". L'esecutivo, ha quindi assicurato Monti rivolgendosi al segretario generale del Bie, Vicente Loscertales, ha già avviato politiche legate ad Expo e ai suoi temi. "Gli effetti benefici di Expo - ha detto - sono veri e si stanno già verificando".

"L'Expo è una grande opportunità per riprogettare il Paese - ha aggiunto ancora il premier - e per questo richiede un ruolo forte di coordinamento da parte del governo Non si deve vederlo solo come un grande evento ma come un grande progetto sistemico che deve vedere fianco a fianco il governo, tutte le istituzioni e il sistema delle imprese".

Parole che hanno suscitato la soddisfazione dell'ad di Expo 2015 Spa, Giuseppe Sala. ''Non c'è segno migliore di questo - ha detto - i delegati hanno avvertito in pieno il supporto del governo italiano''.

Il commento del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
"Ci saremo e faremo bene": con queste parole il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha assicurato l'impegno delle imprese per l'Expo 2015 di Milano.

Il numero uno degli industriali ha, inoltre, spiegato di aver iniziato "a credere all'Expo ancor prima che venisse assegnato a Milano e mi ero adoperato perché fosse assegnato a Milano. "Mi auguro - ha aggiunto - che sia il primo grande evento dopo la crisi che ci ha attanagliato quest'anno".

Per l'Expo 2015, ha quindi ricordato Squinzi, servono sorveglianza, rispetto dei tempi e disponibilità del credito. Expo, ha detto, significa "nuove infrastrutture e un rinnovato sviluppo urbano, che il territorio e le imprese attendevano da tempo".

Il commento del segretario generale del Bie Vicente Loscertales
"Non ci deve essere spazio per i ritardi", ha detto tra le altre cose Vicente Loscertales, sottolineando la necessità dell'impegno, non solo degli organizzatori e del Bureau des Expositions, ma anche dei Paesi partecipanti che devono dare il loro "contributo individuale". "Il successo di un Expo - ha detto - è una responsabilità divisa fra gli organizzatori, il Bie e i partecipanti".

Il segretario ha quindi ringraziato il governo che ''ha dato una dimensione nazionale all'evento'', la società, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e chi ha lavorato a questi "fruttuosi giorni". "Pochi eventi come l'Expo - ha ricordato - possono iniettare nuova vita nell'economia".

A cura di Gabriele Bivona
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