Architetti: silenzio-assenso della P.A. sia titolo per accesso al credito

"Le misure per il rilancio e la semplificazione in edilizia - proposte dal Tavolo istituzionale composto da Governo, Regioni, Enti locali e dalle parti socia...

20/07/2012
"Le misure per il rilancio e la semplificazione in edilizia - proposte dal Tavolo istituzionale composto da Governo, Regioni, Enti locali e dalle parti sociali ed attualmente in discussione - sono, nella loro articolazioni, fondamentali per affrontare la crisi del settore delle costruzioni. Una situazione, quella dell'edilizia - che è ormai troppo grave e confermata - se mai ce ne fosse stato bisogno - anche da recenti analisi e ricerche secondo le quali quasi un quinto di tutti i fallimenti che si sono verificati nel primo semestre 2012 riguarda proprio il settore delle costruzioni che, con 1.345 casi, si conferma quello in maggiore difficoltà".

Questo quanto affermato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

"Per attuare e rendere efficaci queste misure - afferma il CNAPPC - c'è però bisogno di superare una situazione altrettanto grave rappresentata dalla difficoltà, o meglio dell'impossibilità per professionisti e imprese, di accedere al credito. Per la concessione dei finanziamenti dovrebbe essere imposto agli istituti bancari l'accettazione - a far titolo - delle procedura semplificate come il silenzio assenso".

Le misure proposte dal Tavolo istituzionale per rilanciare e velocizzare l'edilizia sono:
  • l'ampliamento delle competenze dello sportello unico per l'edilizia al fine di velocizzare le procedure amministrative e ridurre gli oneri a carico dei privati;
  • l'acquisizione d'ufficio dei documenti già in possesso della pubblica amministrazione, in modo da ridurre gli oneri amministrativi a carico dei privati;
  • l'eliminazione del limite della sagoma nelle ristrutturazioni edilizie svolte mediante demolizione e ricostruzione;
  • la modifica di alcune procedure del "silenzio-assenso" per i permessi di costruire.

Per quanto concerne, in particolare, il terzo punto, il CNAPPC è rimasto perplesso circa le limitazioni alla modifica della "sagoma" nelle ristrutturazioni edilizie: "queste ultime, giustificabili per edifici di particolare valore, ma prive di significato per l'edilizia senza alcuna qualità, impediscono, di fatto, non solo la sostituzione edilizia, ma anche vere e proprie ristrutturazioni capaci di ridisegnare gli edifici per abbatterne i consumi e innovarli radicalmente soprattutto dal punto di vista della sicurezza".

"In questo senso - ha concluso il CNAPPC - vanno senz'altro condivise le recentissime dichiarazioni del Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ha proposto - così come da tempo indicano gli architetti italiani - un ampio progetto di manutenzione immobiliare dell'Italia, di cura del territorio, una terapia contro il dissesto idrogeologico, suggerendo di dare gli incentivi giusti, soprattutto a chi ha cura della messa in sicurezza dell'ambiente e della sua estetica".

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