Banca centrale europea: Diminuiscono i tassi per la prima volta dal 2009

Il Consiglio direttivo della Banca centrale Europea a distanza di circa quattro mesi dal secondo aumento verificatosi nel 2011 che aveva fatto incrementare i...

07/11/2011
Il Consiglio direttivo della Banca centrale Europea a distanza di circa quattro mesi dal secondo aumento verificatosi nel 2011 che aveva fatto incrementare i tassi di un ulteriore 0,25%, sotto la nuova Presidenza di Mario Draghi, sorprendendo tutti, ha deciso, per la prima volta dal 2009, una diminuzione dei tassi dello 0,25%, adottando le seguenti decisioni di politica monetaria:
  • il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema è dimunuito di 25 punti base, all'1,25%, a decorrere dall'operazione con regolamento il 9 novembre 2011;
  • il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è sceso al 2,00%;
  • il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è sceso allo 0,50%.

Ricordiamo che con le sette diminuzioni del 2008 e del 2009 i tassi erano scesi dal 3,25% all'1,00 % attestandosi al minimo storico e che con l'attuale diminuzione sono tornati al livello del mese di aprile di quest'anno ed a quelli del mese di aprile del 2009, concellando il rialzo del 13 luglio sempre di quest'anno

Con il taglio in argomento è stato confermato che non è l'inflazione a preoccupare i governatori delle banche centrali di Eurolandia, ma l'economia.
In verità, gli ultimi dati avevano preventivato per questi ultimi mesi dell'anno una crescita molto modesta o una lieve recessione e, per sostenere la ripresa, la banca centrale europea ha optato per tagliare il tasso di riferimento di 25 punti; ricordiamo che il tasso di di riferimento è quello che influenza l'intera struttura dei tassi europei fino al costo del denaro per imprese e famiglie.
Prima dell’annuncio ufficiale, diversi osservatori davano più probabile una scelta di prudenza (con nessuna variazione dei tassi) nel delicato momento dell'insediamneto del nuovo Presidente Mario Draghi ma così non è stato.

Qui di seguito i tassi di interesse della Banca europea a partire dall'anno 2001:

11 Maggio 2001 4,50%
31 Agosto 2001 4,25%
18 Settembre 2001 3,75%
9 Novembre 2001 3,25%
6 Dicembre 2002 2,75%
7 Marzo 2003 2,50%
6 Giugno 2003 2,00%
6 Dicembre 2005 2,25%
8 Marzo 2006 2,50%
15 Giugno 2006 2,75%
9 Agosto 2006 3,00%
11 Ottobre 2006 3,25%
13 Dicembre 2006 3,50%
14 Marzo 2007 3,75%
13 Giugno 2007 4,00%
9 Luglio 2008 4,25%
8 Ottobre 2008 3,75%
12 Novembre 2008 3,25%
10 dicembre 2008 2,50%
21 gennaio 2009 2,00%
11 marzo 2009 1,50%
8 aprile 2009 1,25%
13 maggio 2009 1,00%
13 aprile 2011 1,25%
13 luglio 2011 1,50%
9 novembre 2011 1,25%

Ecco i commenti dei principali quotidiani.
Il Wall Street Journal parla di "cambiamento di rotta rispetto a quelli che adeso appaiono come errori politici da parte della Bce all'inizio dell' anno", cioè all'innalzamento dei tassi per frenare i segnali di inflazione: "Un'inversione a U sui tassi, ma non va oltre", visto che ha confermato la linea di acquisto "temporanea e limitata" dei bond sovrani. Insomma "ha reiterato l'ortodossia della Bce", allineandosi "alla tradizione della Bundesbank".
Il Financial Times, parla di un eccesso di disciplina: "La decisione è stata presa in modo unanime, il che è una vittoria tattica per la leadership di Draghi", ma la Bce è stata "troppo timida". E soprattutto il neopresidente ha smentito che Francoforte possa diventare prestatore di ultima istanza.
Il quotidiano francese Le Monde definisce il taglio dei tassi "un gesto elegante ma Draghi avrebbe potuto essere più generoso". Il titolo è chiaro: "Ancora un piccolo sforzo, dottor Draghi!", con un invito a "restare quantomeno un po' italiano" nelle decisioni di politica monetaria. A parte questo, Draghi ha inaugurato "il suo mandato con una decisione di buon senso".
In un articolo di Sueddeutsche Zeitung viene precisato che "Alla sua prima uscita sembra che faccia questo lavoro da tanto tempo" e che "Il taglio dei tassi non era atteso" visto che l'inflazione in Europa si aggira attorno al 3%.
Il quotidiano economico Handelsblatt aggiunge "Draghi apre il rubinetto", sottolineando che "l'italiano ha reso chiaro che non la Bce ma i governi devono preoccuparsi di trovare una soluzione della crisi dell'euro".
Il Financial Times Deutschland commenta, invece, "Draghi lo sa: come italiano è sospetto in Germania" ed aggiunge "la politica della stabilità monetaria non viene presa in modo molto serio. E per questo motivo loda la solidità della Bundesbank dopo aver abbassato i tassi".
Per ultimo, Die Welt gli dedica una pagina definendolo "una colomba con l'occhio da falco".


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