Codice del Terzo Settore e Compliance: gli strumenti per la crescita

Gli enti no profit affrontano dei rischi che vanno individuati e presidiati anche ricorrendo a tecniche tipiche delle società commerciali evolute

di Massimiliano Lissi - 18/06/2020

Secondo le indicazioni del codice del terzo settore gli enti devono preoccuparsi di assicurare il rispetto del reticolato normativo a cui sono soggetti, al fine di minimizzare il rischio legale sin anche a comprendere il rischio reputazionale.

Il Terzo Settore e i relativi rischi

Considerato l’assunto, il Terzo Settore è chiamato ad uno sforzo importante: dovrà raggiungere una maggiore consapevolezza delle attività svolte, ponderarne le potenzialità e i relativi rischi.

Ed infatti gli enti no profit affrontano, nella loro quotidianità, spesso inconsapevolmente, dei rischi che andranno individuati e presidiati anche ricorrendo a tecniche tipiche delle società commerciali evolute quali ad esempio il risk management.

I controlli interni

Non vi è dubbio che l’importanza dei controlli interni, anche nell’ambito degli enti appartenenti al cosiddetto “terzo settore” sia pienamente compresa dal legislatore che, con il D.lgs. n. 117/2017Codice del Terzo Settore” ( attuazione della legge delega 106/2016) enuncia tra i principi e i criteri direttivi anche quello inerente alla necessità di disciplinare gli obblighi di controllo interno, di rendicontazione, di trasparenza e d’informazione, tenuto conto di quanto previsto dal d.lgs. 231/2001 (responsabilità amministrativa degli enti).

Nelle società commerciali oggi i temi classici della gestione aziendale poggiano sempre più sulla valutazione dei rischi ovvero nella compliance. Fornire una visione olistica del rischio e della conformità normativa è indispensabile per qualsiasi ente di qualsiasi settore. Il Terzo Settore, dovrà mutuare i medesimi principi di gestione.

Codice del Terzo Settore e Compliance

Inoltre compliance non vuole dire solo conformità ma aderenza al dettato di norme e leggi, significa: essere in grado di adeguarsi proattivamente a leggi, normative, policy, obblighi contrattuali e standard di mercato.

Compliance, significa anche promuovere consapevolezza tra tutti gli appartenenti all’ente siano essi dipendenti soci o volontari, perché possano svolgere le loro attività, aderendo alle leggi, alle prescrizioni cogenti e, per esteso, a quelle che all’interno sono considerate le migliori procedure.

Il Terzo Settore e l'emergenza Covid-19

L’emergenza Covid-19 fornisce un esempio concreto della direzione che va presa sotto il profilo di un più evoluto governo dell’ente.

Infatti, tutti gli enti sono stati chiamati ad un miglioramento dell’organizzazione interna: la necessità di evitare la creazione di focolai di infezione ha obbligato, tutti, ad implementare i protocolli di sicurezza del luogo di lavoro; in altre parole a strutturarsi meglio, al fine di prevenire un rischio.

Usciti dal particolare si dovrà portare lo stesso metodo, ma in una visione generale.

Terzo Settore: gli strumenti per la crescita

Esistono strumenti che possono accompagnare la crescita di un ente, uno certamente è rappresentato dall’adozione di un Modello Organizzativo di Gestione previsto ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.

Questo perché sarà prodromica all’adozione del Modello un attività di risk assessment della dell’ente che, inevitabilmente porterà ad un ripensamento della struttura portandola ad un livello superiore.

Infine, non vi è dubbio che un ente gestito secondo principi evoluti sarà meglio governabile, soprattutto in realtà quali quelle degli enti del Terzo Settore più articolati ove i componenti degli organi esecutivi, spesso, sono lontani dalla gestione quotidiana delle attività.

A cura Massimiliano Lissi e Laura Parolini
TALEA Tax Legal Advisory

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