Costruzioni: la crisi continua a mordere. Persi 230mila posti di lavoro

Coniugare sviluppo e rigore, mettendo fine, però, alla stagione dei tagli lineari che sta mettendo in ginocchio il settore delle costruzioni e il Paese nel s...

29/06/2011
Coniugare sviluppo e rigore, mettendo fine, però, alla stagione dei tagli lineari che sta mettendo in ginocchio il settore delle costruzioni e il Paese nel suo complesso. E' questa la richiesta forte al Governo espressa dal presidente Ance Paolo Bozzetti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'Osservatorio congiunturale Ance sull'industria delle costruzioni-giugno 2011, dal quale è emerso un quadro di forte sofferenza del settore. Che la crisi continui a mordere e la ripresa non sia ancora in atto emerge con chiarezza dalle cifre sull'andamento delle costruzioni contenute nell'Osservatorio Ance. Nel 2010 gli investimenti sono calati del 6,4% e nel 2011 diminuiranno ancora del 4% (con un peggioramento rispetto alla precedente stima, -2,4%).
Preoccupano inoltre - rileva l'analisi dei costruttori - le previsioni per il prossimo anno (-3,2%). In cinque anni, dal 2008 al 2012, il settore avrà perso il 22,3% in termini reali, tornando così ai livelli del '94. Soffrono tutti i comparti, a eccezione della manutenzione straordinaria degli edifici. In forte diminuzione sia la produzione di nuove abitazioni (-35,5%), sia l'edilizia non residenziale privata (-19,2%). I lavori pubblici, nello stesso periodo, sono scesi del 28,7%. Anche le compravendite, che nel 2010 avevano segnato una modesta ripresa (-0,4%), nel primo trimestre 2011 tornano a diminuire del 3,7%. Pesantissimi gli effetti sull'occupazione, che dall'inizio della crisi ha perso 230mila posti, senza contare l'indotto.

Tra i fattori che non consentono la ripresa - spiega lo studio Ance - il peggioramento del credito alle imprese, i ritardi nei pagamenti delle p.a., il calo dei fondi per le infrastrutture, l'esasperante lentezza nella spesa delle risorse disponibili.

"La situazione è veramente difficile e drammatica per un settore strategico come l'edilizia", ha dichiarato il presidente Buzzetti, che ha sottolineato come, in questo momento, sia fondamentale decidere a quali azioni dare la priorità, mettendo finalmente in campo interventi che imprimano una spinta agli investimenti. E una boccata d'ossigeno - ha dichiarato il presidente Ance - verrebbe in primo luogo dall'allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno, che consentirebbe a chi ha i soldi per le opere pubbliche di poterli spendere. Sempre su questo fronte sono fondamentali un'accelerazione della spesa dei fondi assegnati dal Piano Cipe, un check up sulle risorse effettivamente disponibili e, da parte del Governo, un'indicazione chiara su come spenderle. Di grande importanza per il rilancio del settore e per lo sviluppo economico del Paese, ha sottolineato Buzzetti, anche gli interventi di riqualificazione urbana, prendendo a modello Paesi Ue come la Francia, dove per favorire l'accesso all'abitazione sono stati messi in campo strumenti innovativi come mutui o detrazioni fiscali. Altra "operazione verità" - ha dichiarato il presidente dei costruttori - è quella relativa ai fondi Fas. E' infatti urgente attivare le risorse programmate da mesi senza ulteriori riprogrammazioni che penalizzino il settore.

In allegato: Osservatorio congiunturale Ance sull'industria delle costruzioni-giugno 2011, relativa scheda stampa, slide di presentazione, slide sulla dotazione infrastrutturale e documento Ance sul settore residenziale in Francia.

Fonte: www.ance.it
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