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Dal GSE il peso delle rinnovabili nel bilancio elettrico italiano del 2009

Il Gse ha pubblicato il Bilancio elettrico italiano del 2009 da cui emerge un dato molto importante, ovvero la quota delle fonti rinnovabili che contribuisco...

29/09/2010
Il Gse ha pubblicato il Bilancio elettrico italiano del 2009 da cui emerge un dato molto importante, ovvero la quota delle fonti rinnovabili che contribuiscono a soddisfare il fabbisogno nazionale. In particolare, si legge nel comunicato pubblicato sul portale, le fonti rinnovabili hanno contribuito per il 21,2% alla richiesta di energia elettrica del Paese. Nel 2009 gli impianti alimentati con fonti rinnovabili hanno raggiunto la potenza complessiva di 26,5 GW (+11,1% rispetto all'anno precedente) e la produzione lorda di 69,3 TWh (+19,2%).

L'analisi del GSE ha mostrato come la crisi economica ha interrotto il trend di crescita dei consumi elettrici, con consumo totale di energia elettrica pari a 320,3 TWh (-6% rispetto al 2008). Il settore più pesantemente colpito dalla crisi è stato quello industriale, i cui consumi sono diminuiti del 14% passando da 151,3 TWh dello scorso anno ai 130,5 TWh del 2009. Tra i comparti maggiormente colpiti quello siderurgico che è passato da 21,6 a 15,7 TWh (-27%).

Sono rimasti pressoché invariati i consumi degli altri settori, il cui peso relativo è di conseguenza aumentato. I consumi domestici rappresentano nel 2009 il 23% del totale, quelli del terziario il 32% ed infine quelli agricoli il 2%. Nel 2008 erano rispettivamente pari al 21%, al 29% e al 2%.

La richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta con un maggior ricorso alle importazioni nette (+12%) e ad un minor ricorso alla produzione nazionale (-8%). Il forte incremento della generazione da fonti rinnovabili (+19%) ha contribuito a ridurre ulteriormente l'utilizzo dei combustibili fossili (-14%). Le fonti fossili continuano a fornire il contributo principale al soddisfacimento della domanda elettrica (65%), seguiti dalle rinnovabili (21%) e dalle importazioni nette (14%).

Analizzando i soli impianti alimentati da fonti rinnovabili, alla fine del 2009, la potenza installata in Italia è pari a 26.519 MW, dell'11% più elevata rispetto all'anno precedente. Mentre la fonte prevalente continua ad essere quella idroelettrica, il contributo più rilevante alla crescita della potenza proviene dalla fonte eolica: nel corso dell'ultimo anno, infatti, sono stati installati nuovi parchi per circa 1.360 MW che hanno determinano il raggiungimento di una potenza complessiva di 4.898 MW (il 38% in più rispetto al 2008).

Continuano a crescere a ritmi sostenuti gli impianti fotovoltaici presenti sul territorio nazionale. Nel 2009 il loro numero e la potenza installata sono più che duplicati rispetto all'anno precedente, fino a raggiungere la soglia di 71.288 impianti per 1.144 MW complessivi.
Un contributo non trascurabile arriva anche dai nuovi impianti alimentati con biomasse e rifiuti, la cui potenza installata cresce del 30% passando dai 1.555 MW del 2008 ai 2.018 MW del 2009.
La produzione lorda di energia elettrica da fonte rinnovabile nel 2009 è stata pari a 69.330 GWh, il 19% più elevata rispetto all'anno precedente.

Gran parte di tale crescita (67%) è spiegata dall'aumento della produzione idroelettrica che raggiunge i 49.138 GWh (+18% rispetto al 2008) grazie alle favorevoli condizioni di idraulicità registrate nell'ultimo anno.

Sempre più rilevante è il contributo rappresentato dalla produzione degli impianti eolici e da quella degli impianti alimentati con biomasse e rifiuti. La prima è cresciuta del 35% fino a raggiungere 6.543 GWh, la seconda del 28% per 7.631 GWh. Tale fenomeno testimonia la variazione strutturale riscontrabile nella composizione del parco di produzione nazionale: solo 10 anni prima, nel 2000, la produzione idroelettrica rappresentava l'87% del totale prodotto da fonti energetiche rinnovabili, valore che nel 2009 è sceso al 71%.

Infine, passa dal 16,5% al 20,8%, l'incidenza della produzione da fonti energetiche rinnovabili rispetto al consumo interno lordo. Le cause sono rintracciabili nella sensibile variazione positiva dell'apporto delle rinnovabili e nella diminuzione della richiesta di energia elettrica.

Fonte: GSE
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