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Decreto Sviluppo, Assistal: primo concreto segnale per i pubblici appalti

Continua l'analisi dei principali attori del settore al decreto sviluppo approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione dello scorso 5 maggio e la cui p...

12/05/2011
Continua l'analisi dei principali attori del settore al decreto sviluppo approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione dello scorso 5 maggio e la cui pubblicazione in Gazzetta è attesa nella giornata odierna. Dopo OICE (leggi news), ANCE (leggi news) e INU (leggi news) anche l'Associazione Nazionale Costruttori di Impianti (ASSISTAL) è intervenuta ammettendo che il decreto rappresenta un primo concreto passo per la crescita del comparto delle costruzioni.

In particolare, Assistal ha ammesso come il decreto sviluppo rappresenti un primo concreto segnale di sensibilità del Governo per il comparto dei pubblici appalti, stretto in una crisi di mancati investimenti e di ritardati pagamenti ormai non più sopportabili dalle imprese.

"Numerose sono le novità introdotte dal Decreto ed in generale può essere espresso sicuro apprezzamento per un provvedimento che per molti diversi va incontro alle esigenze delle imprese - afferma Nicola Scotti, Presidente di Assistal - L'innalzamento del tetto ad un milione di euro per l'accesso alla trattativa privata e a un milione e mezzo per la licitazione privata semplificata risulta essere una congrua risposta alla problematica delle centinaia di imprese partecipanti ad una gara con il criterio del massimo ribasso, che induce taluni operatori a ribassi folli con tutte le conseguenze in ordine al rispetto delle regole, in primis quelle sulla sicurezza, ed alla qualità delle opere realizzate".

Positive anche le considerazioni in ordine alle introdotte semplificazioni per l'accesso alle gare ed alla tipizzazione delle cause di esclusione dal procedimento amministrativo di aggiudicazione, che tendono a comprimere il contenzioso giudiziale e stragiudiziale, "anche se - prosegue Scotti - per altro verso vengono introdotte norme che da un lato comprimono la capacità di spesa del Committente e dall'altra riducono le garanzie di tutela dei diritti per le imprese. Le sanzioni per le liti temerarie o la ridotta capacità di apporre riserve nel corso dell'esecuzione del contratto appaiono infatti soluzioni non condivisibili, poiché introducono ulteriori responsabilità sulle imprese che più correttamente andrebbero ascritte al committente, sia in veste di progettista che di direttore lavori".

ASSISTAL ha espresso, inoltre, soddisfazione verso le modifiche apportate al nuovo Regolamento di Attuazione al Codice dei Contratti Pubblici. In particolare, per quanto riguarda l'introduzione di un più ampio termine temporale, vale a dire un anno dalla sua entrata in vigore, per consentire alle imprese ed alle stazioni committenti di far fronte alle nuove attestazioni nelle categorie OG10 e OG11, per le quali è prevista la riemissione dei certificati lavori secondo il nuovo modello allegato al Regolamento.

"È certamente una previsione di grande ausilio per le imprese - afferma il Presidente di Assistal - ma per noi, in ogni caso, non rappresenta la soluzione definitiva, quanto meno per le problematiche relative alla qualificazione nella categoria OG11. In quest'ultimo caso, infatti, - continua Scotti - è necessario modificare le norme, ricondurre al principio della par condicio la definizione dei criteri di qualificazione per le nostre imprese, e confidiamo che un più ampio arco temporale risulti utile per riaprire un dialogo con il Ministro delle Infrastrutture volto alla individuazione di nuovi strumenti condivisi per il rilancio del settore impiantistico".

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