Decreto Sviluppo, bene le semplificazioni per riqualificare le città e rendere più trasparenti i metodi di gara

Il pacchetto di norme contenute nel decreto sviluppo che snellisce e semplifica i metodi di gara e alcune procedure in materia urbanistica è un segnale posit...

09/05/2011
Il pacchetto di norme contenute nel decreto sviluppo che snellisce e semplifica i metodi di gara e alcune procedure in materia urbanistica è un segnale positivo. Questo il commento del Presidente dell'Associazione nazionale dei costruttori edili, Paolo Buzzetti, dopo un veloce esame del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

"Le norme che consentono finalmente di abbattere e ricostruire un edificio cambiandone la sagoma e la destinazione d'uso vanno nel senso da noi da sempre auspicato di consentire anche in Italia, come avviene in tutto il mondo, di avviare un processo serio di riqualificazione delle nostre città. Siamo da sempre contrari a ogni forma di deregulation e ci siamo da sempre battuti perché venissero intensificati i controlli e le regole fossero applicate", continua Buzzetti, "ma non possiamo che condividere il principio di un sostanziale snellimento delle procedure che rendono ingessato il settore edile e fanno perdere competitività al nostro Paese". Finalmente, secondo Buzzetti, dal piano casa si passa "al piano città".

Sul fronte delle opere pubbliche l'Ance condivide la scelta di preferire all'utilizzo del cosiddetto massimo ribasso, che favorisce le infiltrazioni della criminalità organizzata, metodi di gara alternativi, come l'esclusione automatica delle offerte anomale.

Negativo, invece, il giudizio dell'Ance sulle misure che prevedono un tetto massimo alle riserve del 20% che penalizza le imprese anche nel caso di evidenti carenze ed errori nelle fasi progettuali.

Inoltre, secondo Buzzetti, manca una chiara quantificazione delle risorse che sono state decise da tempo, ma che ancora non vengono messe in campo e senza le quali il settore non può ripartire.

Fonte: ANCE
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