Emergenza Coronavirus: Il Report 24 dicembre della Cabina di regia e gli indici Rt e Rpt nazionale e regionali

Emergenza Coronavirus: ecco la situazione aggiornata per gli indici Rt e Rpt nazionale e regionale

di Redazione tecnica - 25/12/2020

Nella conferenza stampa di ieri è stato presentato il Report Coronavirus Covid-19 della Cabina di regia n. 32 relativo al periodo 14-20 dicembre. Nel Report si evidenzia che l’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tutte le Regioni/PPAA, tranne una hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1. La Regione Veneto ha un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2 e si colloca per la terza settimana consecutiva a rischio alto con una incidenza estremamente elevata. Questo desta particolare preoccupazione, pertanto nuovamente si esorta ad applicare con urgenza le misure previste per questo livello di rischio nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.

Nel report di ieri viene, anche, osservato:

  • che nella maggior parte delle Regioni/PPAA un impatto elevato della epidemia in particolare dovuto ad un sovraccarico dei servizi assistenziali. Al giorno 21/12/2020, 13 Regioni/PPAA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI. Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva supera ancora le soglie critiche di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.003 (15/12/2020) a 2.731 (21/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 27.342 (15/12/2020) a 25.145 (21/12/2020). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali;
  • una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (329,53 per 100.000 abitanti nel periodo 7/12/2020-20/12/2020 vs 374,81 per 100,000 abitanti nel periodo 30/11/2020-13/12/2020, dati flusso ISS), il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni (attualmente l’incidenza a livello nazionale nei 7gg 14-20 dicembre 2020 aggiornata al 22 dicembre è pari a 157.01 per 100.000 abitanti);
  • che nel periodo 1 - 14 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,90 (range 0,87 – 0,97) in lieve aumento nelle ultime due settimane. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037);
  • che in 17 Regioni/PPAA non sono state riportate allerte di resilienza dei servizi sanitari territoriali. Nessuna delle rimanenti quattro riporta molteplici allerte.
  • Che sebbene in miglioramento, permane una diffusa difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal Ministero della Salute) sia per completezza. Il dato epidemiologico analizzato è relativo alla settimana 14-20 dicembre che al momento è il dato consolidato più recente disponibile. Come conseguenza questo può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
  • Si osserva una stabilità nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (38.154 vs 38.276 la settimana precedente), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti in lieve aumento al 25,4% (vs 24,6% la settimana precedente). Si osserva, invece, una lieve diminuzione nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (33,0 vs 34,7% la settimana precedente). Infine, il 31,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 10,5% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico

Nel Report è, anche, precisato che è complesso prevedere l’impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilità e interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l’impatto dell’epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato. Nel Report è poi confermata:

  • la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone;
  • la necessità che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile;
  • l’obbligatorietà di adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine;
  • la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.

Mentre al presente articolo alleghiamo la Sintesi nazionale e i Dati indicatori, precisiamo che due sono gli indicatori principali che possono rappresentare in maniera del tutto semplice ed intuitivo l’andamento dell’attuale pandemia: l'indice Rt e l’indice Rpt.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rt

L'indice Rt è un valore che rappresenta come varia lo stato di contagiosità in una certa Regione al variare del tempo, che a sua volta dipende da quali misure sono state messe in campo e dalla loro efficacia. L'indice Rt consente di monitorare l'efficacia degli interventi nel corso di un'epidemia e, nello specifico, la soglia indicata per l'allerta, che ad aprile aveva un valore minore o uguale a 1.

Cosa significa?

Che se questo indice è superiore a 1 (come è attualmente in tutte le Regioni), con le misure attualmente vigenti ogni persona si stima ne contagia almeno un'altra. Un elemento non secondario è che il calcolo dell'indice Rt viene effettuato prendendo in considerazione soltanto i casi sintomatici (ospedalizzati o meno) e non gli asintomatici. Questo perché - così come spiega l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) - i sintomatici sono casi certi. Ma, com'è ormai chiaro, esiste un numero non precisato di asintomatici che rappresentano potenzialmente un fattore di amplificazione ma che non può essere inserito all'interno di questo indice che, proprio per questo, non può essere l'unico parametro per dare informazioni chiare e corrette sull'andamento dell'epidemia.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rt nelle Regioni

La definizione dell'indice Rt per le varie Regioni è predisposta dall'Istituto Superiore di Sanità che la distribuisce settimanalmente ed, in atto, l'ultima rilevazione si riferisce al Report 14 - 20 dic. in cui l'indice Rt nazionale è pari a 0,90 (0,86 - 0,82 - 0,91 - 1,08 - 1,18 - 1.43 -1,72 quelli dei sette  Report precedenti del 7-13 dic, 30 nov-6 dic, 23-29 nov, 16-22 nov, 9-15 nov, 2-8 nov e 26 ott-1nov ) mentre quelli Regionali sono i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice dei quattro Report precedenti:

  • Abruzzo Rt = 0,73 (0,80 - 0,82 - 0,90 - 1,11 - 1,29 - 1,35 - 1,54)
  • Basilicata Rt = 0,77 (0,67 - 0,66 - 0,86 - 1,22 - 1,54 - 1,63 - 1,99)
  • Calabria Rt = 0,84 (0,74 - 0,76 - 0,94 - 0,94 - 1,09 - 1,30 - 1,60)
  • Campania Rt = 0,66 (0,63 - 0,71 - 0,84 - 0,94 - 1,30 - 1,58 - 1,57)
  • Emilia Romagna Rt = 0,88 (0,84 - 0,88 - 0,99 - 1,11 - 1,20 - 1,40 - 1,63)
  • Friuli Venezia Giulia Rt = 0,80 (0,78 - 0,91 - 1,03 - 1,17 - 1,29 - 1,47 - 1,60)
  • Lazio Rt = 0,98 (0,95 - 0,82 - 0,94 - 0,96 - 0,90 - 1,04 - 1,36)
  • Liguria Rt = 0,88 (0,74 - 0,68 - 0,69 - 0,77 - 0,92 - 1,20 - 1,48)
  • Lombardia Rt = 0,96 (1,00 - 0,85 - 0,97 - 1,24 - 1,25 - 1,61 - 2,08)
  • Marche Rt = 0,93 (0,88 - 0,87 - 0,81 -0,97 - 1,27 - 1,35 - 1,29)
  • Molise Rt = 1,07 (1,18 - 1,48 - 1,37 - 1,12 - 1,05 - 1,32 - 1,88)
  • Piemonte Rt = 0,68 (0,68 - 0,67 - 0,76 - 0,90 - 1,10 - 1,37 -1,97)
  • Puglia Rt = 0,97 (0,89 - 0,87 - 0,92 - 1,06 - 1,24 - 1,45 - 1,57)
  • Sardegna Rt = 0,82 (0,80 - 0,73 - 0,67 - 0,72 - 0,84 - 1,00 - 1,24)
  • Sicilia Rt = 0,80 (0,73 - 0,72 - 0,84 - 1,05 - 1,13 - 1,18 - 1,40)
  • Toscana Rt = 0,71 (0,70 - 0,81 - 1,03 - 1,24 - 1,44 - 1,81 - 1,53)
  • Umbria Rt = 0,78 (0,75 - 0,73 - 0,71 - 0,86 - 1.09 - 1,43 - 1,53)
  • Valle d'Aosta Rt = 0,68 (0,63 - 0,67 - 0,81 - 1.01 - 1,23 - 1,50 - 1,54)
  • Veneto Rt = 1,13 (1,07 - 1,01 - 1,11- 1,23 - 1,23 - 1,29 - 1,56)
  • P.A. Bolzano Rt = 0,76 (0,75 - 0,74 - 0,83 - 1,03 - 1,22 - 1,55 - 1,87)
  • P.A. Trento Rt = 0,90 (0,97 - 0,89 - 0,83 - 0,90 - 1,07 - 1,32 - 1,61)

Considerato che una delle poche bussole cui possiamo riferirci è quella dei numeri, possiamo affermare che, oggi, nell’ultimo Report gli indici Rt sono aumentati in 14 Regioni ed in una Provincia autonoma (in particolare di 0,10 la Regione Basilicata, di  0,10 la Regione Calabria, di 0,03 la Regione Campania, di 0,04 la Regione Emilia Romagna, di 0,02 la Regione Friuli Venezia Giulia, di 0,03 la Regione Lazio, di 0,14 la Regione Liguria, di 0,05 la Regione Marche, di 0,08 la Regione Puglia, di 0,02 la Regione Sardegna, di 0,07 la Regione Sicilia,  di 0,01 la Regione Toscana, di 0,03 la Regione Umbria, di 0,06 la Regione Veneto, di 0,01 la P.A. Bolzano); è opportuno, poi, osservare come l’indice Rt sia al di sotto di 1 in tutte le regioni con esclusione delle Regioni Molise e Veneto.

Nell’ultima settimana l’indice nazionale è aumentato di 0,04 (0,90-0,86) come nelle settimane precedenti e le Regioni che hanno avuto incrementi pari o maggiore a quello nazionale sono state soltanto le seguenti sette: Basilicata (0,10), Calabria (0,10), Liguria (0,14), Marche (0,05), Puglia (0,08), Sicilia (0,07), Veneto (0,06).

Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt

L'indice Rpt definisce, invece, la percentuale dei positivi (sintomatici o asintomatici) sul numero di tamponi effettuati e, quindi, dà la possibilità di conoscere, giornalmente, utilizzando i dati prelevati dal bollettino della Protezione Civile, una percentuale che indica, per una data Regione, il numero di positivi riscontrati su cento tamponi effettuati: tanto più alta è questa percentuale, tanto più alta è la possibilità che in una data Regione possano trovarsi individui sintomatici o asintomatici che hanno contratto il Covid-19. Tra l'altro sembra che la la soglia indicata per l'allerta, dovrebbe avere un valore minore a 10.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt nelle Regioni

Con riferimento ai dati del Bollettino della Protezione Civile diffuso ieri l'indice Rpt nazionale era pari a 9,31 (nelle rilevazioni precedenti del 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 era, rispettivamente, 10,01, 9,83, 11,33, 12,73, 14,64, 16,05 e 16,14) mentre quelli regionali sono i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice dei giorni 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 che coincidono con i giorni in cui sono stati diffusi i sette precdenti report della Cabina di regia (18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11)

  • Veneto Rpt =16,75 (22,40 - 23,82 - 28,54 - 20,26 - 21,72 - 20,43 - 16,48)
  • Valle d'Aosta Rpt =14,11 (10,30 - 4,25 - 9,22 - 14,13 - 21,80 - 12,41 -17,94)
  • Puglia Rpt =11.85 (14,06 - 16,15 - 14,97 - 18,27 - 14,41 - 15,96 - 12,24)
  • Piemonte Rpt= 11,68 (12,75 - 8,39 - 10,23 - 13,61 - 17,95 - 23,08 - 22,91)
  • Emila-Romagna Rpt =10,64 (10,41 - 6,94 -12,12 - 10,16 - 11,36 - 11,62 - 9,37)
  • Sicilia Rpt =10,49 (9,01 - 10,48 - 13,61 - 14,72 - 16,31 - 16,71 - 14,94)
  • Lazio Rpt =9,92 (8,93 - 8,25 - 7,98 - 9,37 - 9,92 - 10,33 - 9,39)
  • P.A. Trento Rpt =9,28 (7,67 - 5,98 - 6,49 - 6,44 - 7,69 - 4,34 - 7,54)
  • Basilicata Rpt =9,22 (5,52 - 11,38 - 8,35 - 12,72 - 10,49 - 13,53 -17,04)
  • Lombardia Rpt=8,22 (8,11 - 8,94 - 10,72 - 13,17 - 21,83 - 19,11 - 21,41)
  • Molise Rpt =8,17 (8,01 - 6,51 - 11,62 - 7,85 - 9,28 7,55 -9,33)
  • Sardegna Rpt =8,04 (6,01 - 4,62 - 11,54 - 11,25 - 13,34 - 12,65 - 9.71)
  • P.A. Bolzano Rpt =7,53 (14,12 - 11,76 - 14,19 - 17,82 - 22,40 - 25,76 - 24,08)
  • Marche Rpt =7,39 (7,49 - 10,28 - 10,21 - 24,49 - 15,21 - 20,62 - 18,14)
  • Calabria Rpt =7,36 (7,92 - 6,37 - 11,47 - 14,87 - 16,78 - 10,04 - 9,23)
  • Friuli Venezia Giulia Rpt =7,27 (9,68 - 10,00 - 11,10 - 11,86 - 13,53 - 11,67 - 8,27)
  • Liguria Rpt =7,10 (7,62 - 7,22 - 7,70 - 10,95 - 13,48 - 16,61 - 19,53)
  • Campania Rpt =5,67 (6,62 - 7,43 - 8,81 - 13,11 - 15,28 - 15,99 - 18,86)
  • Umbria Rpt =5,09 (4,94 - 6,21 - 5,01 - 6,60 - 10,64 - 12,05 - 15,80)
  • Toscana Rpt =4,82 (4,52 -5,39 - 7,61 - 7,41 - 11,97 - 13,45 -16,46)
  • Abruzzo Rpt =4,36 (5,89 - 6,32 - 9,62 - 12,16 - 15,17 - 14,32 - 12,88)

In pratica, quindi, è possibile affermare come con un indice Rpt nazionale pari a 9,31 si abbia la ragionevole certezza di trovare circa 9 positivi su un campione di 100 soggetti; notiamo, poi, che in tutte le Regioni con esclusione di Veneto, Valle d’Aosta, Puglia, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia l’indice è inferiore a 10 mentre nelle seguenti 6 regioni l’indice Rpt si è posizionato ieri su una percentuale più alta di quella media nazionale:

  • Veneto Rpt =16,75
  • Valle d'Aosta Rpt =14,11
  • Puglia Rpt =11.85
  • Piemonte Rpt= 11,68
  • Emila-Romagna Rpt =10,64
  • Sicilia Rpt =10,49

Riportiamo, qui di seguito, il grafico relativo all'indice Rpt della media nazionale con la linea di tendenza mobile a 7 giorni (curva tratteggiata) e non possiamo non notare che la citata media mobile dopo una rapida discesa dal 18 novembre al 6 dicembre sembra essersi stabilizzata sul 10% con modeste variazioni giornaliere; fondata l’impressione che l’indice Rpt potrà posizionarsi in prossimità dell’1-2 per cento in un tempo tecnico che potrebbe essere anche superiore a 2 mesi.

La situazione sembra, ormai, ben delineata e sembra aver preso una direzione ben definita per i motivi che qui di seguito evidenziamo:

  • la linea di tendenza mobile a 7 giorni nel caso nazionale si è appiattita ed ha assunto un andamento quasi orizzontale dal 10 al 17 novembre mentre dal 18 novembre al 6 dicembre ha iniziato la discesa più o meno accentuata, tornando ad appiattirsi dal 6 dicembre ad oggi su valori prossimi al 10%;
  • la linea di tendenza nelle singole regioni, in parecchi casi non ha un andamento paragonabile a quella nazionale con casi in cui è già evidente l’inizio della discesa.

Da precisare, per ultimo, che le 6 regioni con indice Rpt superiore a quello nazionale sono tutte in area gialla. Spicca il caso della Regione Veneto che pur avendo un indice Rt=1,13 e un indice Rpt=16,75 si trova in zona gialla. Da notare, anche, come la regione Abruzzo che si trova in zona arancione ha un indice Rt=0,73 ed un indice Rpt=4,36.

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A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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