Emergenza Covid-19: le proposte OICE per la fase 2 dei cantieri edili

Le proposte dell'OICE per la regolamentazione della riapertura dei cantieri edili dopo l'emergenza Covid-19

di Redazione tecnica - 22/04/2020

Ai nastri di partenza della fase 2 post emergenza Covid-19, l'OICE ha inviato alla Task force Colao, al Governo, al Parlamento e all'ANAC alcune proposte per quando concerne la riapertura in sicurezza dei cantieri edili.

Emergenza Covid-19 e riapertura cantieri edili: le proposte OICE per la fase 2

Riapertura che, secondo l'OICE, necessiterà di regole per la gestione in sicurezza, presìdi sanitari dedicati per ogni cantiere e un fondo pubblico per i costi aggiuntivi. Proprio per questo, l'Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura italiane, aderente a Confindustria e presieduta da Gabriele Scicolone, ha proposto un'integrazione alle linee guida definite con il Protocollo sulla sicurezza nel cantieri del 24 marzo, per renderle più esaustive e facili da applicare nella fase 2 dell'emergenza in corso.

Emergenza Covid-19 e riapertura cantieri edili: il documento proposto dall'OICE

Il documento proposto dall'OICE è stato predisposto da un gruppo di lavoro composto da direttori lavori, CSE e project manager di importanti società associate, diretti dall'ing. Antonio Vettese, consigliere OICE e coordinatore di OICE Academy. "Rappresentiamo i Direttori dei Lavori e i Coordinatori della Sicurezza sui cantieri - afferma Gabriele Scicolone - abbiamo il compito di garantire la sicurezza e ne sentiamo l'onere. Stabiliamo per bene le regole a monte, almeno stavolta, per non trovarci tra qualche settimana travolti da una falsa partenza".

Emergenza Covid-19 e riapertura cantieri edili: la proposta OICE in 7 punti

Nelle proposte OICE sono contenute alcune priorità fondamentali per assicurare la ripartenza in sicurezza dei cantieri pubblici e privati bloccati:

  1. necessità di cogenza delle linee guida, implementate opportunamente nei contenuti, per permetterne l'immediata fruibilità alla ripartenza, con criteri chiari ed omogenei, da tutti gli operatori della filiera;
  2. organizzazione e disponibilità di presìdi sanitari capillari su tutto il territorio nazionale, che siano riferimento efficace per le necessità degli operatori, capaci di indirizzarne gli adempimenti e di garantire supporto e vigilanza a tutti i processi produttivi avviati e alle imprese di tutte le dimensioni;
  3. disponibilità, senza restrizioni, dei dispositivi di contenimento necessari, con la creazione di filiere produttive nazionali per garantire in ogni cantiere DPI e termoscan, evitando blocchi delle attività appena riavviate per loro mancanza;
  4. definizione chiara delle responsabilità in capo agli attori della filiera, lato Committenza e lato Appaltatore, con riferimento puntuale ai rispettivi adempimenti fissati nelle line guida, onde evitare paralisi per conflitti di responsabilità;
  5. puntuale ed esaustiva esplicitazione delle modalità di aggiornamento dei PSC, di redazione delle procedure in capo all'Appaltatore, dell'aggiornamento connesso dei POS e del loro coordinamento con PSC e procedure;
  6. esplicite modalità di verifica del rispetto degli adempimenti e formalizzazione degli esiti a beneficio dei risultati attesi;
  7. creazione di un Fondo alimentato con risorse pubbliche che ristori i maggiori costi sostenuti da tutti gli attori coinvolti nei processi di cantiere (DL, CSE, Appaltatore e Stazione appaltante) per l'impatto indotto dalle misure di contenimento del Covid 19, vera e propria "forza maggiore" imprevedibile.

In allegato il documento con le proposte dell'OICE.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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