Emilia-Romagna virtuosa: continua a crescere la raccolta differenziata dei rifiuti
Continua a crescere, in Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2015 tocca quota 60,7%, facendo registrare, con 1 milione e 796.765 tonnel...
Continua a crescere, in Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2015 tocca quota 60,7%, facendo registrare, con 1 milione e 796.765 tonnellate, pari a 403 chilogrammi per abitante, un incremento rispetto all’anno precedente del 2,5%. Percentuale che conferma il trend in continua crescita degli ultimi quindici anni, in cui la raccolta differenziata è più che raddoppiata, passando dal 25,3% del 2001 all’attuale 60,7%. Parma, Bologna e Modena le province che hanno fatto registrare gli incrementi percentuali più significativi.
Contemporaneamente, cala quindi la produzione di rifiuti urbani indifferenziati. Nel 2015 la riduzione è stata del 5%, in linea con il continuo e costante decremento registrato a partire dal 2002: allora la produzione annua era di 1.901.063 tonnellate, nel 2015 è scesa a 1.165.311 tonnellate.
Costante e decisa la riduzione dello smaltimento in
discarica, dove i rifiuti conferiti scendono dall’11,1%
del 2014 all’8,5% del 2015. Un dato che colloca già
l’Emilia-Romagna al di sotto della soglia prevista a livello
comunitario per il 2030 (pari al 10%) nel nuovo pacchetto di
misure sull’economia circolare.
In leggero aumento (+1,1%) la produzione complessiva dei
rifiuti urbani, pari a 2 milioni e 962.076 tonnellate, che
a livello pro capite passa da 657 a 665 chilogrammi per
abitante.
Sono alcuni dei principali dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani nel 2015 in Emilia-Romagna, elaborati da Regione e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna) prima del consueto Report annuale e disponibili da oggi sul sito di Arpae. Dati a cui si affiancano quelli relativi ai rifiuti speciali per l’anno 2014.
Raccolta differenziata
La raccolta differenziata oltrepassa abbondantemente il 50% in
tutte le province (si va dal 54,4% al 73,3%).
Parma tocca il 73,3%, facendo registrare
l’incremento maggiore, +4,1%; a Reggio Emilia
arriva al 67,6% (+2,4%), a Modena al 63,3%
(+3,2%), a Piacenza al 62,5% (+3,6%), a
Ravenna al 57,1% (+0,3%), a
Ferrara al 56,1% (+2,4%), a
Forlì-Cesena al 54,7% (+2,2%). Consistente
l’aumento percentuale anche a Bologna, +3,4%, che
raggiunge così il 54,4%. A Rimini sfiora il 60%
(59,8%), anche se, rispetto all’anno scorso, subisce un calo
dell’1,8%, dovuto alla scelta delle attività produttive di mandare
direttamente a recupero una parte dei rifiuti altrimenti destinati
alla raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la composizione merceologica media della raccolta differenziata, a livello regionale, fatto 100 il totale, la percentuale maggiore (26%) è relativa al verde (scarti di giardino e grosse potature); seguono carta e cartone(21%), umido (14%), vetro (9%), legno (8%), plastica (7%), ingombranti (letti, materassi…) e inerti domestici (oggetti di scarto di lavori edili domestici 5%), metalli ferrosi e non (2%), altre raccolte differenziate (2%) e, infine, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee (1%).
Le modalità di raccolta
Il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso a livello
regionale continua ad essere quello con contenitori
stradali, anche se in diminuzione rispetto al 2013, che
intercetta il 33% della raccolta differenziata. Seguono i
centri di raccolta (30%), gli altri
sistemi (servizi di raccolta effettuati su chiamata,
tramite ecomobile, attraverso specifici contenitori in esercizi
commerciali, scuole, uffici) con il 19% e la raccolta porta
a porta (18%). Nell’ultimo triennio (2013-2015) le
differenze sono minime, con un leggero aumento dei servizi dedicati
(+2%) e un calo dei contenitori stradali (-4%); aumenta anche il
porta a porta (+1%).
Il sistema impiantistico regionale
Il sistema impiantistico dell’Emilia-Romagna è in grado di
soddisfare il fabbisogno di trattamento/smaltimento dei rifiuti
indifferenziati residui, rendendo autosufficiente
il territorio regionale.
Nel 2015 erano presenti 10 impianti di trattamento
meccanico-biologico, 8 impianti di incenerimento attivi, 24
discariche per rifiuti non pericolosi - di cui 16 operative e 8
inattive, cioè che non hanno smaltito rifiuti - e 21 impianti di
compostaggio per la gestione della frazione organica, che nel 2015
hanno prodotto oltre 126 tonnellate di compost.
La gestione dei rifiuti indifferenziati
Complessivamente, 18.518 tonnellate di frazioni merceologiche
omogenee sono state avviate a recupero di materia; 135.474
tonnellate sono state avviate a bio-stabilizzazione per la
produzione della frazione organica stabilizzata; 253.081 tonnellate
sono state conferite in discarica; 758.236 tonnellate sono state
avviate agli impianti di incenerimento.
I rifiuti speciali
I dati disponibili per i rifiuti speciali, ossia quelli che
provengono dal settore produttivo, si riferiscono
al 2014. La produzione regionale, costituita per
il 90% da rifiuti non pericolosi, si attesta a circa 8,6
milioni di tonnellate, escludendo i rifiuti da costruzione
e demolizione non pericolosi, con un aumento del 6% rispetto al
2013. Un dato coerente con l’incremento della produzione rilevato
su scala nazionale, +5%.
Le modalità di gestione di questa tipologia di rifiuti è sempre più
virtuosa: il 50% dei rifiuti speciali non
pericolosi viene infatti recuperato come
materia e come energia (8%), solo il 15% avviato in
discarica e il 3% negli impianti di incenerimento.
A cura di Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna
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