Equo compenso, Inarcassa e la sua Fondazione su segnalazione Antitrust

“Dignità del lavoro, qualità professionale e concorrenza non sono aspetti antitetici tra loro, ma obiettivi da perseguire insieme per evitare battaglie ideol...

30/11/2017

Dignità del lavoro, qualità professionale e concorrenza non sono aspetti antitetici tra loro, ma obiettivi da perseguire insieme per evitare battaglie ideologiche e migliorare le condizioni di vita salvaguardando la dignità dei liberi professionisti architetti e ingegneri”.

Con queste parole è arrivato il commento del presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, e del presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo, in merito alla segnalazione inviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai Presidenti di Senato, Camera e Consiglio dei Ministri, che di fatto boccia la norma relativa all’equo compenso che era stata inserita nel DDL AC 4741 di conversione del D.L. n. 148/2017 (leggi news).

Con la liberalizzazione delle tariffe - sottolineano i Presidenti Santoro e Comodo - la condizione dei liberi professionisti è certamente peggiorata. Ora è tempo di invertire la rotta ripensando le regole sulla concorrenza dopo aver analizzato le reali dinamiche del nostro mercato. L’equo compenso è solo il primo tassello di una disciplina non più rinviabile, specie se si considerano i redditi degli ingegneri e degli architetti più giovani, a fronte delle medie europee”.

Affermazione che segue le considerazioni del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (leggi news) che ha parlato di una battaglia in corso in cui la Politica sta ascoltando i professionisti, di Confprofessioni (leggi news) che ha parlato di un'Antitrust ferma al secolo scorso e delle Associazioni dei Giovani Professionisti (leggi news) che hanno fermamente contestato la tesi dell'AGCM per la quale "sarebbero i newcomer" (n.d.r: gli ultimi arrivati) "ad essere pregiudicati dalla reintroduzione di tariffe minime” perché “vedrebbero drasticamente compromesse le opportunità di farsi conoscere sul mercato e di competere con i colleghi affermati”.

Secondo Inarcassa e la sua Fondazione, le norme sull'equo compenso sono certamente un punto di partenza verso una normativa che possa risolvere le problematiche e le distorsioni che l'abolizione delle tariffe ha causato. "E’ una disciplina da migliorare – concludono Santoro e Comodo - e l’occasione per farlo sarà la fase attuativa, per giungere ad un equilibrio tra le esigenze di concorrenza e le evidenti distorsioni che la liberalizzazione delle tariffe ha determinato”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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