Inarsind: tecnici e scienziati o hai la sfera di cristallo o rischi l'arresto

Salvo Garofalo, Presidente di Inarsind, Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti liberi professionisti, pur restando in attesa di conoscere il dispositivo ...

29/10/2012
Salvo Garofalo, Presidente di Inarsind, Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti liberi professionisti, pur restando in attesa di conoscere il dispositivo della sentenza prima di poter effettuare eventuali considerazioni specifiche esprime la propria solidarietà e ribadisce l'immutata stima nei confronti della Commissione Grandi Rischi composta da esperti di fama internazionale dell'ingegneria sismica.

La decisione del Tribunale dell'Aquila che ha condannato a sei anni i membri della commissione, alla luce delle conoscenze tecniche e scientifiche attuali, appare incomprensibile visto che nessuno al mondo è in grado di prevedere gli eventi sismici. Inoltre scienziati e tecnici avranno serie difficoltà ad operare compressi fra il procurato allarme e l'omissione dell'"avviso dei pericoli " imminenti, impedendo di fatto un sereno ed efficace svolgimento dei compiti da parte di scienziati e tecnici che, a vario titolo, si assumono quotidianamente grandi responsabilità nel campo della sicurezza del territorio e delle costruzioni.

Se si vogliono dare dei segnali di attenzione alle problematiche della sicurezza della popolazione si condanni piuttosto, almeno "moralmente", l'immobilismo della nostra classe politica che nonostante le leggi vigenti non ha attivato una vera politica di prevenzione che tenga conto che in Italia (come ha fra l'altro evidenziato un recentissimo rapporto rapporto ANCE/Cresme sullo stato del rischio sismico e idrogeologico del territorio) vede il il 44% del territorio, il 36% dei Comuni, 21.8 milioni di persone, 5.4 milioni di edifici, 10.7 milioni di abitazioni, 26 mila edifici pubblici strategici (prefetture, ospedali e scuole), 95 mila capannoni produttivi sottoposti ad elevato rischio sismico. Per non considerare che il 62% delle abitazioni esistenti, così come oltre il 60% dei 68.800 edifici ad uso scolastico, risulta costruito prima del 1974 (anno in cui venne introdotta la prima normativa sismica per le nuove costruzioni), quindi senza alcuna garanzia sul possesso delle necessarie caratteristiche antisismiche.

Fonte: Inarsind
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