Ingegneri: basta proclami, più fiducia nel lavoro autonomo e rilancio degli investimenti

Mentre in Regione Sardegna sono pronti ad eliminare il lavoro autonomo dalla progettazione delle opere pubbliche, dal Tempio di Adriano di Roma risuonano for...

22/01/2015
Mentre in Regione Sardegna sono pronti ad eliminare il lavoro autonomo dalla progettazione delle opere pubbliche, dal Tempio di Adriano di Roma risuonano forti le voci degli Ingegneri italiani che, riunitisi ieri nella consueta Assemblea Nazionale, hanno lanciato un chiaro appello al Governo: meno proclami ma soprattutto più lavoro autonomo, più investimenti nelle costruzioni e progettazione al centro dell'attività edilizia e infrastrutturale.

L'Assemblea Nazionale degli Ingegneri ha fatto il punto sulla pesante situazione dei lavoratori autonomi. "La modifica in senso restrittivo dei minimi, l'abolizione della cassa integrazione Guadagni in deroga per i dipendenti degli studi professionali, l'aumento per la gestione separata Inps che i professionisti saranno tenuti a versare, sono solo esempi delle regole limitanti che appesantiscono il comparto".

Nonostante il lavoro autonomo sia sempre stato determinante per lo sviluppo del Paese, le ultime scelte del Governo sono andate palesemente contro ogni logica di crescita, penalizzando i liberi professionisti i cui redditi sono crollati negli ultimi anni (leggi articolo).

L'Italia è vittima delle proprie scelte e delle politiche di austerity hanno penalizzato gli investimenti. Oltre alla mancata centralità offerta alla progettazione delle opere che ha causato 692 Opere incompiute per un importo di 3,5 mld € (leggi articolo).

Come riportato dal CNI, tra il 2008 e il 2014 la flessione degli investimenti nelle costruzioni è stata del 28%. Rispetto all'anno precedente la contrazione è stata dell'8,5% per le abitazioni, del 3,5% per quelle non residenziali e del 4,3% in opere pubbliche (dal 2010 è stata superiore del 9%, dal 2012 del 12%). Occorre, quindi, investire adeguatamente anche le non molte risorse esistenti e "sono almeno sei - ha spiegato il vicepresidente vicario del Fabio Bonfà - i settori su cui incentrare l'attenzione, serve un piano di infrastrutture tradizionali e innovative adeguate ad un Paese moderno e competitivo, occorre realizzare quanto previsto nei programmi di Agenda digitale per l'Italia, è necessario un programma organico di interventi nel risparmio energetico, bisogna intervenire, nel campo della messa in sicurezza dal rischio sismico, incentivare la divulgazione degli Open Data delle pubbliche amministrazioni".

La qualità della progettazione
In Italia, l'incidenza della fase di progettazione si colloca appena sopra il 10% del valore delle opere, a fronte del 33% del Regno Unito, del 25% di Spagna e Francia e del 20% della Germania. "La pubblica amministrazione deve tornare a riconoscere la centralità e terzietà del progetto - sostengono gli ingegneri - perché esso deve rispondere a criteri di qualità, economia e funzionalità; il progetto deve essere redatto da chi ha le conoscenze, le esperienze e la capacità per farlo e non può essere affidato, come sempre più spesso avviene, alle imprese solo nelle fasi successive al preliminare".

L'Assemblea Nazionale è stata una nuova occasione per scagliarsi contro le scelte scellerate del Governo e dei proclami a cui ci ha abituati. Pesanti sono le parole del Presidente Armando Zambrano: "Basta proclami, come le presunte abolizioni delle Province e del Senato. È ora che il Governo si concentri sui fatti. C'è bisogno di investimenti, con la consapevolezza che gli ingegneri, e i professionisti tutti, sono una risorsa indispensabile per il rilancio economico del Paese".

Dopo le parole del Presidente Zambrano, è cominciata (come ogni anno) la solita passerella politica.
Prima le dichiarazioni del Sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri che ha affermato: "Il Governo ha bisogno del supporto di tecnici per mettere in atto un adeguato piano di sburocratizzazione. Stiamo pensando alla possibilità di un protocollo di intesa proprio con gli ingegneri per promuovere ad esempio l'informatizzazione degli uffici di giustizia. Dobbiamo responsabilizzare i nostri professionisti, valorizzando il loro ruolo all'interno del sistema. Loro hanno un patrimonio di conoscenze da offrirci, noi delle risposte da dare al più presto".

Poi è toccato Sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Enrico Zanetti (lo stesso che si era battuto per l'eliminazione del nuovo sistema dei minimi, leggi articolo) che ha affermato: "Momenti di dialogo come questo sono fondamentali anche per l'ambito normativo. Qui abbiamo tecnici. Sono loro ad avere tutte le conoscenze necessarie per redigere leggi il più adeguate possibile".

Infine è arrivato il momento di Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali, che in merito agli investimenti richiesti a gran vice dall'Assemblea per tornare a scommettere sull'Italia, ha affermato: "Il Governo ha la volontà di andare in questa direzione - ha dichiarato Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali - promuovendo l'innovazione attraverso le competenze delle nostre categorie professionali".

© Riproduzione riservata