Istat: Indici prezzi al consumo agosto 2016
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Agosto 2016; l'indice dei prezzi al consumo per le fam...
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Agosto
2016; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di
agosto 2016 con la nuova base 2015 sul valore di
100,20 con una lieve variazione positiva rispetto
a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del +0,2 % e quella
annua del -0,1%. Ai fini della determinazione del
trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel
periodo tra il 15 Agosto 2016 ed il 14 Settembre 2016, occorre
rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2015 del +
1,220235%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di
riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la
precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base
2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le
Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a
1,071.
Il prolungarsi della flessione dei prezzi su base annua è la sintesi di dinamiche di segno opposto che, in gran parte, si compensano. Se da una parte, infatti, si attenua il calo tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-7,0%, da -8,0% di luglio) e accelera la crescita di quelli degli Alimentari non lavorati (+2,4%, era +1,5% il mese precedente), dall’altra i prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni registrano un’inversione di tendenza (-1,4%, era +0,4% a luglio) e si azzera la crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (era +0,7% il mese precedente).
Il calo dei prezzi dei Beni energetici (-6,5% rispetto ad agosto 2015), sebbene lievemente meno ampio di quello registrato a luglio (-7,0%), continua a spiegare la diminuzione su base annua dell’indice generale, che, seppur contenuta, persiste. Al netto di questi beni l’inflazione è positiva e pari a +0,6% come nel mese precedente.
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici l’”inflazione di fondo” scende a +0,4% (da +0,6% di luglio). L’inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a zero (era -0,1% a luglio).
L’aumento mensile dell’indice generale dei prezzi al consumo è principalmente dovuto agli aumenti dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), degli Alimentari non lavorati (+0,9%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di luglio).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto non variano in termini congiunturali e registrano, in termini tendenziali, un aumento pari a +0,1% (era -0,1% a luglio).
L’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) diminuisce
dello 0,1% su base sia mensile sia annua (la stima preliminare era
pari a zero in entrambi i casi), attenuando la flessione registrata
a luglio (-0,2%).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale,
ridotto al 75%, si è attestato al -0,075% e
l'indice biennale al -0,150%.
L'Istat spiega che, nel mese di agosto 2016, per
quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera
collettività, gli incrementi congiunturali più
significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti
(+0,8%), Ricreazione, spettacoli e cultura, (+0,7%), Prodotti
alimentari e bevande analcoliche (+0,3%).
Variazioni nulle si sono registrate nei sei
capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Abbigliamento e calzature,
Abitazione acqua elettricità e combustibili, Mobili articoli e
servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute,
Comunicazioni, Istruzione, Altri beni e sevuizi.
Variazioni congiunturali negative si sono
verificate nel capitolo Servizi ricettivi e di ristorazione
(-0,1%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono
registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,0%),
Istruzione (+1,2%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e
Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,9% per entrambi),
Ricreazione spettacoli e cultura (+0,8%).
Quelli più contenuti si sono registrati nei
capitoli Abbigliamento e calzature, Mobili articoli e servizi per
la casa, Altri beni e servizi (+0,4% per tutti e tre), Servizi
sanitari e spese per la salute (+ 0,3%).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati in
nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono
registrati nei capitoli Trasporti (-2,3%),. Abitazione acqua
elettricità e combustibili (-2,0%), Comunicazioni (-0,4%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto
nelle città di Bolzano (+0,5%), Venezia e Trieste (+0,4% per
entrambe), Trento (+0,3%), Bologna e Napoli (+0,2% per entrambe),
Cagliari, Aosta e Firenze (+0,1% per tutte e tre), Genova e Perugia
hanno registrato un incremento nullo mentre nelle altre città sono
tutti negativi: a Bari (-0,1%), a Palermo (-0,2%), a Torino, Roma e
Milano (-0,3% per tutte e tre), ad Ancona e Potenza (-0,4% per
tutte e due), a Catanzaro (-0,5%).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 Ottobre
2016.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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