Oice: Inaccettabile, illegittimo e inopportuno chiedere tecnici gratis per verifiche sui ponti

Dopo la presa di posizione del Consiglio Nazionale degli ingegneri (leggi articolo) sulla polemica scaturita dalla nota inviata a tutte le province, i comuni...

28/08/2018

Dopo la presa di posizione del Consiglio Nazionale degli ingegneri (leggi articolo) sulla polemica scaturita dalla nota inviata a tutte le province, i comuni e le regioni italiane con cui il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, venerdì 17 agosto ha chiesto con massima urgenza “di procedere all'avvio dello stato di conservazione delle opere viarie e non che ricadono nella vostra competenza”, e di comunicare al ministero “entro e non oltre il 30 agosto gli interventi necessari a rimuovere condizioni di rischio riscontrate nelle tratte infrastrutturali, corredando le predette segnalazioni di adeguate attestazioni tecniche (perizie, verbali di sopralluogo ecc.), indicazioni di priorità e stima dei costi” arriva, adesso un comunicato dell'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, sull'iniziativa avviata dal Comune di Avellino per cercare tecnici “a titolo gratuito” per la verifica di un ponte (leggi articolo).

"Inaccettabile, illegittimo e inopportuno chiedere tecnici gratis per verifiche sui ponti. Il Governo investa per un piano sulla sicurezza". E' questa la dura posizione dell'OICE, sull'iniziativa del Comune di Avellino. Il 20 agosto il Comune campano ha infatti scritto al Genio Civile, al Comando dei Vigili del Fuoco, all’Ordine degli Ingegneri e a quello degli Architetti di Avellino e a quello dei Geologi della Campania, oltre che alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio affinché sia indicato un tecnico "che abbia maturato esperienza nel settore" per la verifica del “Ponte della Ferriera” (leggi articolo).

E’ frustrante - dichiara il presidente dell'Associazione di Via Flaminia, Gabriele Scicolone - continuare a prendere atto di come viene vilipesa la professione di tecnici competenti in materie complesse e che comportano assunzione di grandi responsabilità nei confronti della comunità. Sono stato sommerso, in questi giorni, da richieste di colleghi che si interrogano su quale sia oggi il senso, in Italia, di investire negli studi di ingegneria o di architettura. Pur comprendendo la preoccupazione del Comune, le modalità adottate ci lasciano basiti e indignati per due ordini di ragioni: in primo luogo il codice dei contratti pubblici, opportunamente, ha vietato l'affidamento di incarichi a titolo gratuito, imponendo il rispetto di precise procedure di affidamento, concorrenziali e trasparenti. Ogni altra modalità di incarico è quindi illegittima. In secondo luogo la richiesta di una generica esperienza del settore è del tutto inappropriata e inidonea a individuare un tecnico o una struttura effettivamente competente. Sarebbe stato più conforme al dettato normativo predisporre un avviso o una manifestazione di interesse, anche con termini di urgenza, indicando un requisito minimo di capacità tecnico-professionale nel settore specifico, così da assicurare soprattutto l'utenza che chi verificherà la stabilità del ponte sia realmente preparato ad affrontare un compito così delicato."

"Il problema è che - afferma Scicolone - si deve affrontare la tematica della sicurezza dei ponti con un approccio sistemico, mettendo in campo tutte le strutture competenti e disponibili, del settore pubblico e privato, e tutte le tecnologie oggi disponibili affinché nelle varie modalità consentite dall'ordinamento si possa prima mappare la situazione generale e poi individuare le priorità di intervento. In questi giorni assistiamo, sull’onda emotiva delle drammatiche vicende di Genova, a chiusure di ponti a macchia di leopardo in diverse zone d'Italia. Tutto ciò può anche andare bene per prevenire altri disastri percepiti come imminenti, ma lascia un senso di isteria che non fa che appesantire il senso di insicurezza di chi si muove oggi sulle strade italiane, percependole come insicure e fragili. Se veramente ci iniziano a crollare i ponti sotto i piedi il nostro Paese diventa ascrivibile a pieno titolo tra quelli del terzo mondo! Occorre avere chiara la situazione a livello generale ed è questo quanto va realizzato in tempi rapidi. Infine, last but not least, è necessario che il Governo dirotti al più presto ingenti risorse per un piano sulla sicurezza strutturale delle nostre infrastrutture stradali e ferroviarie, mobilitando tutte le risorse tecniche che il nostro Paese ha a disposizione. L'OICE, con i suoi associati, è a disposizione della Pubblica amministrazione per portare il proprio contributo di esperienza e conoscenza affinché tragedie come quelle di Genova non abbiano a ripetersi."

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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