Opere pubbliche e PNRR: parte la rivoluzione del MIMS?

In Audizione alla Camera su PNRR, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini ha illustrato il suo progetto per il Paese

di Gianluca Oreto - 20/03/2021

Il momento storico è particolare e non si può più consentire il bluff. Quando si parla di lavori pubblici sono sempre diverse le problematiche sollevate, tra queste non mancano mai: la burocrazia, i tempi dilatati oltre modo, i costi che lievitano senza controllo e l'assenza di competenze nella macchina amministrativa.

Le problematiche dei lavori pubblici

Problematiche di cui si parla da anni (forse decenni) e che vengono rimarcate ad ogni cambio di Governo. Ed è proprio quello che è accaduto passando dal secondo Governo di Giuseppe Conte al Governo di Mario Draghi. Solo che adesso, diversamente dal passato, non è più possibile perdere altro tempo. Farlo vorrebbe dire creare una nuova voragine che distanzierebbe sempre di più l'Italia dalle altre superpotenze. Con effetti disastrosi per la piccola e grande economia.

Non riuscire a semplificare la burocrazia che blocca gli investimenti e non puntare sulla competenza e la formazione delle figure chiave all'interno della pubblica amministrazione, vorrebbe dire perdere il treno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Un treno molto importante ma che va veloce e si rischia di perderlo.

L'audizione del Ministro Giovannini

Ed è proprio sulla semplificazione dei processi amministrativi che si è basato l'intervento del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in audizione alla Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero anche in relazione ai contenuti della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

Un'audizione in cui il Ministro Giovannini ha segnalato l'avvio di una Commissione per l'elaborazione di una serie di proposte in cui l'aspetto principale su cui si concentreranno sarà la reale semplificazione dei processi amministrativi. Un aspetto che sarà affrontato da una specifica Commissione con il Consiglio di stato, la Corte dei conti, l'Anac e il Ministero della pubblica amministrazione.

Nella memoria depositata in Audizione il Ministro Giovannini si sofferma (e non poteva essere altrimenti) su quello che noi consideriamo l'apparato fondamentale per un Paese che vuole stare al passo con i tempi: il D.Lgs. n. 50/2016, cosiddetto Codice dei contratti. Su questo il Ministro ha affermato "Con i decreti-legge Semplificazioni e Proroga termini dello scorso anno sono state introdotte alcune modifiche al Codice dei contratti e sono state individuate procedure accelerate per far fronte all’emergenza epidemiologica Covid-19. Occorre proseguire nell’attività di semplificazione, tanto nella fase di selezione degli appaltatori, quanto nella fase antecedente l’avvio delle procedure di gara, nella quale ancora si riscontra l’acquisizione dei pareri al di fuori del modello procedimentale della conferenza di servizi, sovrapposizioni di competenze e di valutazioni tra diversi organi tecnici, nonché l’assenza di un adeguato coordinamento tra detti organi che si traduce, sovente, in valutazioni ontologicamente contrastanti".

Ma la parte principale dell'Audizione del Ministro è "Al contempo, occorre semplificare tutti i passaggi burocratici e amministrativi connessi all’impiego delle risorse destinate al finanziamento degli interventi inseriti nel PNRR e non strettamente indispensabili quali, a titolo esemplificativo, il complesso procedimento di aggiornamento dei contratti di programma tra il Ministero e ANAS e RFI".

Il Ministro afferma che "Per procedere su questi aspetti ho promosso l’avvio di due tavoli di lavoro che procederanno in parallelo: il primo, coinvolge il MIMS, il Ministero per la Transizione Ecologica e il Ministero della Cultura, che valuterà proposte per la semplificazione delle procedure di loro competenza. Il secondo, avviato proprio stamattina insieme al Ministro per la Pubblica Amministrazione, coinvolge il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti e l’Autorità anticorruzione e ha la finalità di individuare interventi normativi utili a velocizzare l’attuazione dei progetti contenuti nel PNRR, da estendere eventualmente anche alle altre opere. In ambedue i casi, si prevede l’interlocuzione con il Parlamento, le parti sociali e gli enti territoriali. Entrambi i tavoli di lavoro procederanno con la massima velocità, anche al fine di predisporre norme che accompagnino la presentazione del PNRR alla Commissione europea".

3 obiettivi per il rilancio dei lavori pubblici

Ma accanto a interventi di natura legislativa, il Ministro Giovannini ha rimarcato la necessità di:

  • attuare il principio della necessaria qualificazione delle stazioni appaltanti, rafforzando le stesse in termini di risorse umane e strumentali;
  • rafforzare, in termini di risorse umane e strumentali, gli organi tecnici preposti al rilascio dei pareri e delle relative strutture di supporto, costituendo anche sezioni specializzate per gli interventi del PNRR;
  • realizzare la totale digitalizzazione delle procedure amministrative.

Tutti buoni propositi che se si tradurranno in fatti porteranno il Paese a ridurre il gap con gli altri competitor Europei. L'alternativa è il baratro.

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