Osservatorio Partite IVA: dal MEF la Sintesi dei dati di Dicembre 2015

Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha aggiornato l'Osservatorio sulle partite IVA con i dati di dicembre 2015, r...

18/02/2016

Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha aggiornato l'Osservatorio sulle partite IVA con i dati di dicembre 2015, rilevando un leggero incremento rispetto al mese precedente dello stesso anno (+5,1%) e ammettendo che il dato non può essere confrontato con quello del 2014.

A dicembre 2015 è stata, infatti, fissata l'ultima possibilità di aderire al regime fiscale "di vantaggio", che dal 1° gennaio 2016 è stato definitivamente sostituito dal regime cosiddetto "forfetario". Durante tutto il 2015 i contribuenti hanno potuto scegliere tra i due regimi (come previsto dal D.L. n. 194/2014). Questa circostanza spiega l'incremento rispetto al mese di novembre, imputabile al fatto che alcuni contribuenti hanno ritenuto di aderire a regime di vantaggio prima della sua definitiva cancellazione (15.108 soggetti, con un aumento del 62% rispetto a novembre) mentre 2.049 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario.

Va ricordato che la legge di stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208) ha modificato il nuovo regime forfetario rendendolo simile al persistente: in particolare l'aliquota applicabile a chi inizia nuove attività è ora pari al 5%, equivalente a quella del soppresso regime di vantaggio. Entrambi i regimi esonerano i contribuenti dal pagamento di Iva ed Irap. Il regime di vantaggio, in vigore fino al 2014 e successivamente prorogato fino al 31.12.2015, limita l'imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati e può essere mantenuto per cinque anni, con l'eccezione dei soggetti giovani che, fino al compimento del 35° anno di età, possono mantenerlo anche oltre i cinque anni. Il nuovo regime forfetario, introdotto a partire dal 2015, può essere invece riconosciuto senza limiti di tempo e fissa l'aliquota di imposta al 15% del reddito determinato forfetariamente sulla base di una percentuale dei ricavi/compensi (che varia in base all'attività esercitata). I requisiti per poter aderire o rimanere nei due regimi sono differenti. La legge di stabilità 2016 recentemente approvata ha introdotto alcune modifiche sia ai requisiti per poter applicare il regime forfetario, che vengono resi meno stringenti, sia all'aliquota, che per le nuove iniziative viene abbassata al 5% per i primi cinque anni d'imposta, indipendentemente dall'età anagrafica.

Distribuzione per natura giuridica

Circa il 69% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 24,6% da società di capitali, il 5,3% da società di persone; la quota dei "non residenti" ed "altre forme giuridiche" rappresenta complessivamente quasi l'1% del totale delle nuove aperture. Rispetto al mese di novembre si registrano aumenti non solo per le persone fisiche (+4,9%), ma anche per le società di persone (+7,6%) e per le società di capitali (+5,5%).

Distribuzione territoriale

Il 46,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 23,4% al Centro e il 30,1% al Sud e Isole. In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 19,6% del totale, seguito dalle attività professionali con il 19,3% e dalla sanità con l'8,7%.

Ripartizione per sesso

Relativamente alle persone fisiche, il 59,2% di aperture di partite Iva appartiene al genere maschile. Il 54,5% viene avviato da giovani fino a 35 anni e il 29,4% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Il 15% degli avviamenti è operato da parte di un soggetto nato all'estero. Il confronto con il mese di novembre, evidenzia un aumento di aperture più marcato nella classe di età fino a 35 anni e per le attività professionali e sanitarie, a causa delle adesioni al regime di vantaggio.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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