PRIMO DECRETO CORRETTIVO

Nella tarda serata del 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri ha deciso di approvare un primo decreto correttivo del Codice dei contratti che, di fatto...

29/01/2007
Nella tarda serata del 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri ha deciso di approvare un primo decreto correttivo del Codice dei contratti che, di fatto è lo stesso approvato, in via preliminare, nel mese di giugno 2006 e che successivamente ha acquisito i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, nel rispetto di quanto previsto dalle norme in merito alle modifiche del Codice stesso.

L’unica modifica, rispetto al testo originaria è dovuta al fatto che nel decreto legislativo stesso, ora alla firma del Capo dello Stato, per la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stata inserita una ulteriore proroga sino all’1 Agosto prossimo di quegli istituti a suo tempo sospesi sino al 31 gennaio prossimo con on l’art. 1-octies della legge n. 228/2006, che modifica il Decreto legislativo n. 163/2006 e precisamente quelli relativi:
  • all’appalto integrato nei settori ordinari (art. 53, commi 2 e 3);
  • al dialogo competitivo (art. 58);
  • all’accordo quadro nei settori ordinari (art. 59);
  • all’ampliamento della trattativa privata ( artt. 56 e 57);
  • alle centrali di committenza (art. 33);
  • all’abrogazione del criterio per l’aggiudicazione dei contratti relativo alla maggiore entità di lavori e servizi che il general contractor si impegna a subaffidare a terzi (art. 177, comma 4, lettera f),
Nel primo decreto correttivo è stata, anche, accolta la richiesta delle Regioni di alleggerire i vincoli per il responsabile del procedimento che non dovrà più essere obbligatoriamente un funzionario di ruolo, ma anche un dipendente semplicemente in servizio nell’amministrazione stessa, in caso di carenza di personale di ruolo in possesso di professionalità adeguate e per quanto concerne le Soa è stata mantenuta la norma che lascia intravedere la possibilità di un “coordinamento di competenze in materia di vigilanza sugli organismi di attestazione”.
Sino ad oggi, il controllo sulle Soa era esercitato soltanto dall’Autorità dei contratti pubblici, mentre alle Infrastrutture era riservato un ruolo di gestione dell’elenco delle grandi imprese abilitate per i maxiappalti.
Il modo in cui il coordinamento verrà attuato sarà inserito, come anche le misure per la sicurezza negli appalti atte a rafforzare la tutela dei lavoratori, nel nuovo regolamento del Codice che sostituirà il precedente emanato con DPR n. 554/1999.

Non hanno trovato recepimento, invece, all’interno del primo decreto correttivo, alcune modifiche tra le quali quelle relative alle misure di sicurezza e non trova un ulteriore proroga, invece, la norma di cui al divieto di subappalto per l’impresa ausiliaria in caso di avvilimento che diventerà operativa dall’1 febbraio prossimo.
Per tutte le ulteriori modifiche che il Ministro Antonio Di Pietro voleva inserite nel primo decreto correttivo, tra le quali ricordiamo:
  • il giro di vite sulle Soa, che obbligava le società a conservare i documenti utilizzati per qualificare le imprese edili e inaspriva le sanzioni in caso di inerzia di fronte alle richieste dell’Autorità,
  • le norme più restrittive per la trattativa privata;
  • gli accordi quadro e misure per rafforzare la vigilanza sui contratti pubblici,
nel rispetto delle indicazioni delle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato, è stata scelta la strada di un secondo decreto correttivo che ha mosso i primi passi con l’approvazione in via preliminare sempre nel Consiglio dei Ministri del 25 scorso ma per il quale si prevedono tempi lunghi dovuti al fatto che il secondo decreto correttivo, per essere approvato in via definitiva dall’Esecutivo dovrà preliminarmente acquisire, così come previsto dalle norme, i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.

Tutto come avevamo previsto e, dopo le audizioni del Ministro di Pietro alle competenti Commissioni di camera e Senato, è saltata la forzatura del Ministro stesso per la ferma opposizione di entrambe le competenti Commissioni parlamentari che avevano concordato con il ministro il rinvio di qualsiasi novità rispetto al primo decreto correttivo a un secondo decreto correttivo.

Ricordiamo, poi che nella stessa seduta di ieri, 25 gennaio, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture, Di Pietro ha approvato un regolamento che, recependo i suggerimenti dell’Antitrust, apporta limitate modifiche alle norme regolamentari sul sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, al fine di ampliare gli ambiti della concorrenza nel settore della costruzione di barriere di sicurezza stradale. Sul regolamento è stato, preventivamente, acquisito il parere della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.

Per ultimo riportiamo, in allegato, un comunicato stampa congiunto delle stampa delle organizzazioni sindacali, Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL, che, in riferimento all’audizione alla Commissione Ambiente della Camera affermano, tra le altre cose, l’opportunità di rafforzare, all’interno del Codice stesso la certificazione di regolarità contrattuale e contributiva (DURC).

Rammentiamo, per ultimo, che entro l’1 luglio 2007 dovrà essere emanato il nuovo Regolamento attuativo del Codice che sostituirà il Regolamento (DPR n. 554/1999) della legge n. 109/1994, in atto ancora utilizzato per quelle parti compatibili con le disposizioni del nuovo Codice degli appalti.

A cura di Paolo Oreto
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