Pagamenti, Costruttori contro ANAS: ritardi non più tollerabili

Nonostante i decreti sulla compensazione, le direttive comunitarie e le rassicurazioni da parte del Governo, continuano i problemi dei costruttori edili che,...

14/09/2012
Nonostante i decreti sulla compensazione, le direttive comunitarie e le rassicurazioni da parte del Governo, continuano i problemi dei costruttori edili che, attraverso la loro principale associazione (ANCE), hanno manifestato un nuovo forte disagio che riguarda i ritardi nei pagamenti che negli ultimi anni sono stati la causa di chiusura di oltre 7.500 imprese e la perdita di 380.000 posti di lavoro.

L'occhio del ciclone si sposta sull'Anas, spa controllata al 100% dal ministero dell'Economia, che nell'ultimo periodo ha allineato i giorni di ritardo nei pagamenti alle imprese esecutrici degli appalti stradali, a quelli delle pubbliche amministrazioni. Duro il commento del Presidente dell'ANCE Paolo Buzzetti che ha affermato di non poter più accettare "che anche il maggior ente appaltante d'Italia si adegui al sistema scorretto di scaricare sulle imprese le inefficienze dello Stato".

La protesta dei costruttori era già partita prima dell'estate, ma le rassicurazioni del Ministero delle Infrastrutture circa il superamento della situazione di stallo per effetto del trasferimento di fondi e il ricorso a nuovi finanziamenti bancari, ha tenuto le acque calme sin quando non si è raggiunto la famosa goccia. Ance ha evidenziato, infatti, che storicamente Anas si è distinta per la propria consolidata prassi di puntualità nel pagamento degli stati di avanzamento dei lavori maturati dalle imprese di costruzioni da parte delle amministrazioni appaltanti. Ma dal mese di giugno, anche le erogazioni della società che gestisce la rete stradale nazionale hanno subito forti rallentamenti, con fatture non pagate per decine di milioni di euro che, a causa della situazione di illiquidità e forte crisi nella quale ormai versano da lungo tempo, non sono state più tollerate dalle imprese.

"E' necessario - ha affermato il presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili - che il Governo intervenga tempestivamente, mettendo a disposizione dell'Anas le somme stanziate e che queste vengano utilizzate per pagare i crediti di tutte le imprese che operano nel settore stradale, grandi, medie e piccole. In caso contrario, molte di esse, già fortemente penalizzate per la riduzione del mercato e per la restrizione del credito, si vedranno costrette a chiudere".

A cura di Gabriele Bivona
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