Piemonte, approvata la legge regionale di promozione e tutela delle professioni ordinistiche

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato una legge per valorizzare le professioni intellettuali, riconoscerne il ruolo sociale e incentivarne l'innov...

25/10/2011
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato una legge per valorizzare le professioni intellettuali, riconoscerne il ruolo sociale e incentivarne l'innovazione. È la prima legge regionale di questo tipo approvata in Italia: le professioni avranno pari dignità di aziende e imprese e verranno di diritto inserite tra i soggetti destinatari di incentivi e sostegni regionali.

La legge stanzia 500mila euro nel 2011 per "istituire e disciplinare la commissione regionale dei soggetti professionali" incaricata di esprimersi su atti di programmazione e proposte di legislazione regionale in materia di professioni. Verrà costituito un soggetto consortile a servizio dei professionisti e degli utenti, ed istituito un apposito fondo di rotazione per il sostegno all'accesso ed all'esercizio delle attività professionali ordinistiche, con particolare attenzione alle donne ed ai giovani. Il fondo finanzierà "prestiti d'onore" per gli esercenti la pratica od il tirocinio professionale, di età non superiore ai trenta anni; prestiti ai giovani con età inferiore a quaranta anni, finalizzati al supporto alle spese di impianto dei nuovi studi professionali; prestiti ai professionisti che istituiscano progetti di avvio o sviluppo di studi professionali, con priorità per quelli forieri di nuove possibilità occupazionali ed organizzati in modo associato anche pluridisciplinare; progetti finalizzati a garantire la sicurezza dei locali in cui si svolge l'attività professionale.

L'Ordine degli Architetti di Torino ha partecipato attivamente alla elaborazione del testo di legge regionale sulle professioni, attraverso la partecipazione alle consultazioni che sono iniziate già nella precedente legislatura.

Due erano state sin dall'inizio le proposte messe in discussione e tali sono rimaste con il cambio di maggioranza in Regione. In tutte e due si potevano rilevare evidenziate parti di interesse e criticità che, in occasione della consultazione pubblica alla quale parteciparono gli Ordini piemontesi, l'Ordine di Torino ebbe modo di rappresentare con grande chiarezza, proponendo puntualmente modifiche, condivise anche da altre categorie professionali, durante l'intero periodo di discussione in commissione.

Senza entrare troppo nel dettaglio, l'Ordine di Torino chiedeva di riconoscere lo sforzo che in questi anni gli tutti Ordini hanno fatto per adeguarsi alle mutate esigenze degli iscritti, trasformando le proprie funzioni dai compiti minimi indicati dagli ordinamenti in attività di servizio agli iscritti, di promozione della professione, di informazione e formazione offerta a prezzi calmierati, calibrata sulla domanda di aggiornamento richiesta dagli iscritti e dettata dalle innovazioni tecnologiche e legislative.

Giunti al testo approvato, si può riscontrare che molte delle osservazioni fatte dall'Ordine di Torino in sede consultiva hanno avuto esito positivo e in particolare, che hanno portato ad abbandonare la confusa stesura iniziale di una legge che interveniva contemporaneamente sulle professioni cosiddette ordinistiche insieme con le attività professionali generalmente intese.

È altrettanto positivo che si sia individuato un dispositivo, finanziato, di sostegno alla professioni, in particolare nelle fasi di avvio delle stesse: anche se gli importi stanziati sono ad oggi limitati, si è avviato un percorso nuovo che andrà esplorato e monitorato.

Interessante ora è lo strumento che avremo a disposizione attraverso l'assemblea istituita dalla legge, che su richiesta pressante in particolare dell'Ordine di Torino è stata estesa alla rappresentanza di tutti gli Ordini e Collegi e non solo composta da pochi membri in rappresentanza di più professioni. È tutto da sperimentare ma crediamo possa essere utile anche per discutere in sede propria di semplificazioni e coordinamento applicativo di norme.

Si è inoltre ottenuto che per assicurare la formazione ai propri iscritti gli Ordini abbiano a disposizione un organo di sistema partecipato dagli Ordini stessi anziché un ente formativo autonomo - come previsto dalla legge in prima stesura - che avrebbe indebolito, se non resi vani, gli sforzi operati in questi anni per fornire un servizio verso gli iscritti che di anno in anno migliora per qualità ed estensione dell'offerta. E se il nuovo strumento offrirà i risultati che speriamo si potrà giungere presto ad un sistema formativo multidisciplinare condiviso.

Non tutte le richieste di emendamento formulate dall'Ordine di Torino sono state soddisfatte e qualche ombra ovviamente rimane, ma la nuova legge ci pare tuttavia un provvedimento utile, sul quale investire in forma collaborativa da parte degli Ordini per ottenere migliori condizioni di operatività e di servizio a favore degli iscritti.

Fonte Ordine degli Architetti della Provincia di Torino
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