Prestazioni professionali Gratuite: chi rappresenta i liberi professionisti?

L’indiretto vantaggio discendente dall’aver conseguito uno specifico incarico professionale, anche se gratuito, concorre ad accrescere il prestigio professio...

25/02/2016

L’indiretto vantaggio discendente dall’aver conseguito uno specifico incarico professionale, anche se gratuito, concorre ad accrescere il prestigio professionale e la notorietà da parte del progettista.

A scriverlo è stata la Corte dei Conti con la Deliberazione n. 17572 del 12 febbraio 2016 richiesta dal Comune di Catanzaro in riferimento alla proposta di un bando che ha previsto la possibilità di costituire uno staff tecnico per la redazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.), ricorrendo ad apporti professionali esterni prestati a titolo gratuito a favore dell'Ente.

L'argomento ha, chiaramente, suscitato l'indignazione di Ordini professionali, Sindacati e professionisti che sui nostri canali social (Facebook, Twitter, Google+ e Linkedin) hanno manifestato tutto il loro disappunto. Sulla vicenda (leggi articolo) ho ricevuto una nota di Michele Cristaudo, Presidente della Sezione di Catania di Federarchitetti, che ci ha illuminato sui riferimenti giuridici che regolano questa tipologia di rapporti, da lui definiti di "abominevole specie". In particolare, dal punto di vista giuridico:

  • Codice civile - Libro II Delle successioni - Titolo V Delle donazioni - Capo III Della forma e degli effetti della donazione - Art. 783 (Donazioni di modico valore)
    La donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili è valida anche se manca l'atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione. La modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante.”
  • Codice deontologico degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori, Architetti junior e Pianificatori junior italiani che al Titolo VI ESERCIZIO PROFESSIONALE - Art. 24 (Contratti e Compensi), comma 7
    “La richiesta di compensi, di cui ai comma 1° e 3° del presente articolo, palesemente sottostimati rispetto all’attività svolta, o l’assenza di compensi, viene considerata pratica anticoncorrenziale, scorretta e distorsiva dei normali equilibri di mercato e costituisce grave infrazione disciplinare.”
  • Codice deontologico degli Ingegneri - Art. 11 (Incarichi e compensi), comma 4
    L'ingegnere può fornire prestazioni professionali a titolo gratuito solo in casi particolari quando sussistano valide motivazioni ideali ed umanitarie

Secondo il Presidente Cristaudo "il vero dramma di questa vicenda e di tante altre che stanno contribuendo alla lenta, ma inesorabile agonia della Libera professione è che quest’ultima non solo non è più riconosciuta ma, soprattutto, non è sufficientemente rappresentata e difesa. Gli Ordini, che sembrano oggi smaniosi di volere rappresentare e difendere i Liberi professionisti, dimenticano di annoverare negli Albi numerosi Dipendenti pubblici come l’Arch. Giuseppe Lonetti (dirigente del Settore Pianificazione del Comune di Catanzaro che ha proposto la delibera); possono sì rappresentare il mondo delle professioni in senso lato, ma certamente NON rappresentano gli interessi professionali, che invece sono prerogativa delle Associazioni sindacali di liberi professionisti, come è FEDERARCHITETTI".

Il potere di rappresentanza

Il Presidente di Federarchitetti Catania esprime un concetto più volte da me ribadito ovvero che "la rappresentanza di categoria è un diritto ma è legata alla libera scelta di associarsi e non all’obbligo di far parte di un elenco". Da una parte Ordini professionali e Consigli Nazionali che sono Enti pubblici ad iscrizione obbligatoria che per legge dovrebbero solo controllare l'operato dei professionisti iscritti ma a cui gli stessi negli anni "sembra" abbiano voluto lasciare una sorta di potere di rappresentanza. Dall'altra Sindacati e Associazioni ad iscrizione libera che per statuto hanno la rappresentanza dei professionisti iscritti ma che, per diffidenza o inerzia dei professionisti stessi, non hanno mai avuto la forza (soprattutto economica) e la potenza di portare avanti progetti supportati da numeri di grossa entità.

La conseguenza è stata un'enorme confusione e la perdita di un potere che rappresentasse realmente le reali necessità dei liberi professionisti, diverse da quelle dei dipendenti pubblici di cui Ordini e Consigli Nazionali sono pieni (per ovvi motivi che non sto qui a spiegare).

La dimostrazione di questa tesi è fornita da Federarchitetti stessa che in riferimento al "problema" delle donazioni di attività progettuali aveva inviato il 16 dicembre 2015 un documento al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessorato Regionale delle infrastrutture e della mobilità (Dipartimento regionale tecnico), alla Consulta degli Ordini degli Architetti P.P.C. di Sicilia, alla Consulta degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia e a tutti gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti P.P.C. della Sicilia, ad oggetto: “Richiesta di vigilanza in merito alle donazioni di attività progettuali di opere pubbliche”.

"Si rimarcava - afferma Michele Cristaudo - proprio la deplorevole prassi di attività varie di progettazione di opere pubbliche, che vengono donate alle Amministrazioni da soggetti non disinteressati ma in cerca di acquisire commesse di lavoro, aggirando così le regole e le Leggi che governano la progettazione di opere pubbliche, e ritenendo che tutto ciò violi gravemente le regole della libera concorrenza e noccia all’immagine dei professionisti".

"Ci appellavamo - continua Cristaudo - ai Codici deontologici, alle Leggi Regionali, della Repubblica e della Comunità Europea in materia di Opere Pubbliche, poiché queste cattive pratiche configurano grave danno e concorrenza sleale per gli Architetti ed Ingegneri liberi professionisti siciliani. Invitavamo la Regione Siciliana e tutti i destinatari a volere vigilare con il massimo rigore per far si che nessun soggetto pubblico e/o privato affidi incarichi, acquisisca commesse, accetti donazioni di attività progettuali. Tempestivamente, il giorno successivo, abbiamo ricevuto nota di riscontro dalla Consulta degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia, ma da allora ad oggi nessun altro dei tanti destinatari ha ritenuto di dovere dare riscontro o porre la minima attenzione alla nostra richiesta".

Certo che la questione non sia chiusa, vi terrò informati di eventuali evoluzioni.

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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