Quirinale: Il testo delle due relazioni dei 10 saggi

Venerdì scorso i Gruppi di lavoro in materia economico-sociale ed europea e sui temi istituzionali nominati il 30 marzo dal Presidente della Repubblica Giorg...

15/04/2013
Venerdì scorso i Gruppi di lavoro in materia economico-sociale ed europea e sui temi istituzionali nominati il 30 marzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno consegnato le proprie relazioni conclusive.
Nel suo intervento alla riunione per la consegna delle relazioni, il Capo dello Stato ha ringraziato "per la pronta disponibilità, e per l'impegno intenso e disinteressato con cui avete assolto il mandato ricevuto in un tempo così ristretto. Nelle premesse alle due relazioni si richiama con assoluta correttezza il senso e il limite del compito da assolvere, con la giusta attenzione a non interferire né con l'attività del Parlamento né con le decisioni che spettano alle forze politiche. Una selezione delle questioni di maggior rilievo da affrontare nell'uno e nell'altro campo, un elenco ragionato di possibili linee di azione, lasciando alle forze politiche l'apprezzamento dei margini di convergenza e di divergenza su proposte da considerare ai fini di un impegno di governo".

ll gruppo sulle riforme istituzionali, composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante, ha predisposto una serie di proposte che possono essere riassunte nei diritti dei cittadini e partecipazione democratica, nel metodo delle riforme istituzionali, nel Parlamento e Governo, nel rapporto Stato-Regioni, nell'amministrazione della Giustizia e nelle regole per l'attività politica ed il suo finanziamento.
La Relazione (Agenda Possibile) del gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea, composta da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi, ha messo a punto, invece, proposte per creare e sostenere il lavoro, rilanciare il ruolo dell'Italia negli scambi internazionali, migliorare il sistema tributario, migliorare la legislazione per consolidare la certezza del diritto, aprire alla concorrenza per tutelare meglio i consumatori.
La relazione propone un elenco ragionato di possibili linee di una futura azione di governo in campo economico-sociale-ambientale, per ciascuna delle quali vengono indicati esempi di concreti provvedimenti, che si segnalano per la loro rilevanza e urgenza o su cui è comunque necessario avviare fin da subito una riflessione politica. La scelta di procedere per “esempi” è stata, da un lato, imposta dal breve orizzonte temporale del Gruppo, dall'altro privilegiata al fine di agevolare la lettura del documento.

Tra i tanti argomenti trattati segnaliamo i seguenti.

Debiti P.A. - "Completare il pagamento dell'intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far sì che l'obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall'inizio dell'anno, sia effettivamente rispettato". Secondo gli esperti nominati da Napolitano serve "espandere l'operatività del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che può, attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi. Infine è necessario "accelerare l'utilizzazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese".

Finanziamento pubblico - Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica.

Legge elettorale - Superare quella vigente: il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilità". I dieci saggi invitano anche ad abolire le circoscrizioni estere. Inoltre affermano che la governabilità sicura si ottiene con sola Camera. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente la maggioranza in entrambi rami del parlamento. Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".

Opzione zero - E', in sintesi, la proposta che prevede l'eliminazione di tutti i regimi autorizzatori non necessari. E' tra gli interventi finalizzati al miglioramento dell'efficienza delle amministrazioni pubbliche per fornire migliori servizi alle imprese e ai cittadini.

Parlamento - Ridurre il numero dei parlamentari, prevedendo 480 deputati e 120 senatori. "Per effetto del superamento del bicameralismo paritario, occorre calcolare - si legge nel testo - il numero di parlamentari con modalità diverse tra Camera e Senato. Oggi i deputati sono 630, all'incirca uno ogni 95.000 abitanti. Il gruppo di lavoro ritiene che sia ragionevole seguire un criterio per il quale la Camera sia composta da un deputato ogni 125.000 abitanti. I deputati verrebbero così ad essere complessivamente 480. Per i senatori, si propone un numero complessivo di 120, ripartiti, come si è detto, in proporzione al numero di abitanti in ciascuna regione".

Patto di stabilità interno - Necessario rivederlo alla luce del nuovo articolo 81 della Costituzione.

Reddito minimo di inserimento - Valutare le diverse ipotesi relative all'eventuale introduzione di un reddito minimo di inserimento, da inserire in un quadro complessivo di revisione dell'assistenza. E' questa la proposta formulata dalla Commissione dei saggi in materia di lavoro e condizioni sociali delle famiglie. I saggi chiedono di "riconoscere un credito d'imposta ai lavoratori a bassa retribuzione (fra i quali è maggiore la quota di giovani), che si trasformi in sussidio monetario se eccede l'imposta dovuta".

Soluzioni extragiudiziali delle controversie -Forme obbligatorie di mediazione per alleggerire la giustizia. Per quella civile si propone: a) l'instaurazione effettiva di sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie di minore entità, anche attraverso la previsione di forme obbligatorie di mediazione; questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di controllo degli organi della mediazione", si legge nel documento.

In allegato il le Relazioni dei due gruppi di lavoro.

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