Rallenta la crescita delle domande di mutuo: A gennaio “solo” +1,8%

Il mondo dei mutui vive un processo di consolidamento del comparto: è questa, in buona sintesi, la percezione che rileva l’Ufficio stampa del Gruppo Immobili...

21/02/2017

Il mondo dei mutui vive un processo di consolidamento del comparto: è questa, in buona sintesi, la percezione che rileva l’Ufficio stampa del Gruppo Immobiliare.it leggendo l’ultimo barometro CRIF, relativo alle interrogazioni sul Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF effettuate nel mese di gennaio 2017. Il numero di mutui e surroghe chiesti dalle famiglie italiane è cresciuto dell’1,8% rispetto ad un anno prima: un numero non elevatissimo, certo, ma che va analizzato ricordando che già il gennaio 2016 è stato un momento positivo per la domanda di questi finanziamenti; oltretutto, si conferma il trend positivo del comparto, che vede un segno positivo ormai dal 2014. Sono tuttavia ancora lontane le performance registrate a gennaio 2010 e 2011, quando la situazione era davvero molto diversa.

Duplice la lettura da parte di Immobiliare.it dell’importo medio delle richieste di nuovi mutui e di surroghe: a gennaio è stato di 121.193 euro, un +0,9% rispetto a gennaio 2016, che tuttavia è stato il momento peggiore dell’ultimo decennio per ciò che riguarda le somme chieste in banca. Se lo confrontiamo, infatti, con il dato medio di tutto il 2016 abbiamo fatto un passo indietro (solo a dicembre, per dirne una, eravamo oltre i 125mila euro). Chiaramente, se i mutui si fanno più piccoli è anche perché i prezzi del mattone, in questi mesi, continuano a calare – anche se sono ormai prossimi alla stazionarietà.

Immobiliare.it pensa, dunque, che, di fronte a questa situazione a luci ed ombre, diventa necessario attendere di capire che evoluzione vivrà l’intero comparto mutui: le domande degli italiani continueranno a crescere? E l’erogato medio continuerà a calare? Questi aspetti sono fondamentali perché si ripercuotono in maniera evidente sul prossimo futuro del mercato immobiliare.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

 

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