Regione siciliana: Impugnati 10 articoli della legge regionale n. 19/2020 recante “Norme per il governo del territorio

Il Governo ha scelto la mano pesante e ha deciso l’impugnative degli articoli, 8, 15, 19, 21, 22, 25, 26, 27, 36 e 37

di Redazione tecnica - 19/10/2020

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 67 del 17 ottobre 2020, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deliberato di impugnare la legge della Regione siciliana n. 19 del 13 agosto 2020, recante “Norme per il governo del territorio”, in quanto le disposizioni contenute negli articoli:

  • 8 rubricato “Semplificazione e flessibilità”;
  • 15 rubricato “Elementi di pianificazione territoriale regionale”;
  • 19 rubricato “Contenuti del Piano territoriale regionale con vakenza paesaggistica (PTR);,        
  • 21 rubricato “Procedimento di formazione del Piano territoriale regionale”;
  • 22 rubricato “Contenuti del piano territoriale consortile (PTC) e del piano della Città metropolitana (PCM)”;
  • 25 rubricato “Contenuti del Piano urbanistico generale comunale (PUG)”;
  • 26 rubricato “Procedimento di formazione ed approvazione del PUG e delle relative varianti”;,
  • 27 rubricato “Disciplina del patrimonio culturale dei beni isolati”;
  • 36 rubricato “Interventi di compensazione urbanistica a tutela dell’ambiente”;
  • 37 rubricato “Tutela e pianificazione del territorio rurale e tutela dei boschi e delle foreste”,

riguardanti la pianificazione territoriale con valenza anche paesaggistica, eccedono dalle competenze statutarie della Regione siciliana, violando gli articoli 9 e 117, primo e secondo comma, lettere l) ed s), della Costituzione, con riferimento alla materia dell’ordinamento civile e della tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio.

Il Mibact prima dell’impugnativa del Governo

Prima dell’impugnativa da parte del Governo, il capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente Amedeo Speranza aveva già scritto una lettera al dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio per contestare le “disposizioni che, nell’eccedere le competenze attribuite alla Regione Siciliana, appaiono costituzionalmente illegittime” e chiedere l’impugnativa di 3 articoli della legge.

L’impugnativa del Governo

Il Governo, invece, ha scelto la mano pesante ed al posto di tre articoli ha dciso l’impugnative dei 10 articoli sopra evidenziati.

Al fine di superare le questioni emerse e addivenire ad un testo legislativo che consenta la rinuncia all’impugnativa, il Governo costituirà nelle prossime settimane un tavolo con la Regione e le Amministrazioni interessate.

L’articolo 37 paralizza l’edificazione delle aree agricole

Sappiamo tutti che l’edificazione nelle aree agricole aveva portato, in taluni caso allo stravolgimento delle stesse aree in cui nin venivan realizzate abitazioni in verde agricolo ma verie e proprie ville e che sarebbe stato logico un intervento per evitare la devastazione del territorio agricolo che, tra l’altro, continua ad essere devastato, in taluni casi, con l’instalazione di mega impianti fotovoltaici ma, adesso con l’articolo 37 della citata legge regionale n. 19/2020 si rinvia alla predisposizione delle linee guida individuate al comma 3 del citato articolo 37; nel citato comma è precisato che tutti gli interventi edilizi nel territorio rurale sono realizzati nel pieno rispetto delle specifiche norme di tutela del paesaggio rurale indicate da apposite linee guida approvate con decreto dell’Assessorato regionale per il territorio e l’ambiente di concerto con l’Assessore regionale per l’agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca mediterranea entro centottanta giorni (in pratica sei mesi) dalla data di entrata in vigore della legge stessa entro il 17 febbraio 2022. Oviamente si rata di un termine ordinatorio e non perentorio e, quindi, con molta probabilità non sarà rispettato paralizzando in parecchi comuni dell’isola lìedilizia in verde agricolo.

Cosa farà il Governo regionale adesso?

Giunge la voce del Deputato regionale del Movimento 5 stelle Giampiero Trizzino che ha così commentato l’impugnativa da parte del Governo: “Dispiace che il Mibact che oggi ha sostenuto l’impugnativa, ieri era seduto al tavolo di concertazione con la Regione e il sottoscritto per scrivere una proposta emendativa che evitasse l’impugnativa. A quel tavolo la proposta era arrivata, era stata condivisa e trasmessa a Roma con lettera di impegno del Presidente della Regione. Ma a quanto pare non è bastato. Ad ogni modo è apprezzabile la nota del Consiglio dei Ministri, con la quale si dichiara la volontà di ritirare l’impugnativa all’indomani dell’approvazione di quella proposta che, siamo certi, arriverà nei prossimi giorni, ed anzi sarà una occasione per migliorare ulteriormente la riforma”.

Staremo vigili e vedermo cosa accadrà.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata