Restauri: In arrivo “Marconi”, il supecomputer al servizio dei monumenti

La nuova generazione di computer si afferma sempre di più nel mondo del patrimonio artistico. In arrivo per i lavori di restauro il super chimico “Marconi”, ...

06/06/2017

La nuova generazione di computer si afferma sempre di più nel mondo del patrimonio artistico. In arrivo per i lavori di restauro il super chimico “Marconi”, un supercomputer italiano, fra i dodici più potenti del mondo, che verrà usato per accelerare lo studio dei prodotti chimici usati nel restauro dei monumenti.

Gli esperimenti sulle nuove procedure per il restauro sono state condotte tra i laboratori dell’Università di Cagliari e un centro di restauro della zona di Bonaria.

La chimica computazionale - ammette il professor Massimiliano Arca - sarà certamente di grande aiuto ai restauratori, e un contributo importante per la salvaguardia del nostro patrimonio d’Arte. La nuova tecnologia - ha spiegato il professore Arca - ci consentirà di sintetizzare le giuste molecole per la realizzazione dei composti chimici più adatti al restyling dei singoli monumenti. Attraverso sofisticati software - continua il professore Arca – adesso siamo in grado di simulare al computer anche gli effetti chimici sul monumento facendo interagire la sostanza chimica col materiale del monumento”.

Un supercomputer che cambierà il modo di vedere gli intervenire di restauro su monumenti quali: piazze esposte all’inquinamento; sculture aggredite dallo smog; antichi anfiteatri esposti al clima, fontane corrose tra i quali quella della Barcaccia a Roma, il Nettuno fiorentino, i templi di Agrigento, il Colosseo, e anche monumenti più nascosti e meno accessibili.

Una grande novità per il restauro se si pensa che l’Italia è un museo a cielo aperto. L’Italia, riconosciuti come Patrimonio mondiale dell’umanità conta 4744 siti culturali e 3 ambientali.

Con “Marconi”, il “piccolo chimico” al servizio del restauro creato all’università di Cagliari, il restauro diventa una questione di chimica digitale, dove le interazioni tra i materiali e composti, studiati al computer, aiuteranno i restauratori a scegliere le sostanze chimiche più adatte. Per il progetto “Marconi”  dell’Università di Cagliari, il consorzio interuniversitario “Cineca”,  ha messo a disposizione il sistema di calcolo più potente d’Italia, ventesimo al mondo. 

Il principio su cui lavora «Marconi» - fanno sapere da Cagliari - è lo stesso di quello degli ingegneri strutturisti: stabilità nel tempo”. “Fino ad ora - spiega il professore Arca - i restauri sono stati eseguiti con materiali plastici sigillanti che modificano la pietra, e i buoni risultati raccolti dal supercomputer dimostrano che possiamo superarne tali limiti”.

A cura di Salvo Sbacchis

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