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Riforma professioni: testo di riforma CUP-PAT-Alfano non compatibile con il ddl Siliquini

A pochi giorni dall'incontro tra il Ministro Alfano ed i vertici del Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e delle Professioni Area Tecnica (PAT), arriva...

27/07/2010
A pochi giorni dall'incontro tra il Ministro Alfano ed i vertici del Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e delle Professioni Area Tecnica (PAT), arrivano le prime precisazioni. In una nota del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, il Presidente Roberto Orlandi fa sapere alla stampa la propria contrarietà rispetto quanto sostenuto dai Collegi dei Periti agrari, industriali e dei Geometri a margine di un convegno organizzato il giorno dopo l'incontro con il Ministro Alfano.

I Collegi dei Periti agrari, industriali e dei Geometri avevano sostenuto la compatibilità tra il testo proposto dall'On.le Siliquini e quello presentato al Ministro Alfano dal CUP e dal PAT. La stessa Siliquini, in un comunicato di Generazione Professionisti ha fatto affermato "Nell'incontro che si è tenuto al Ministero della Giustizia, i rappresentanti degli ordini e dei collegi, (CUP e PAT) hanno consegnato al Ministro una proposta di riforma basata sui principi tratti proprio dal mio testo. In attesa di sviluppi da parte dell'esecutivo a settembre riprenderanno i lavori nel merito, con esame del testo base, esclusivamente in Commissione Giustizia, grazie al voto formale, trasversale e definitivo sulla separazione delle riforme".

Il Presidente degli Agrotecnici ha, invece, dichiarato che "il testo "CUP-PAT-Alfano" non è compatibile con il "Testo unificato" presentato alla Camera dei Deputati dall'On. Siliquini nello scorso mese di maggio: troppi ed insanabili i punti divergenti, come già avevano rilevato le principali professioni tecniche (dagli Ingegneri agli Agrotecnici, dagli Architetti ai Geologi) in un loro Comunicato Stampa pubblicato all'indomani della presentazione del disegno di legge dell'On. Siliquini".

La nota degli Agrotecnici mette in luce le diversità tra le due proposte. In particolare il ddl Siliquini prevede:
  • la soppressione delle "Sezioni B" degli Ordini che le hanno istituite senza neppure la consultazione dei medesimi;
  • il trasferimento coattivo dei laureati iscritti nelle soppresse "Sezioni B" in altri albi verosimilmente composti da soli diplomati;
  • la soppressione del diritto di scegliere a quale Albo iscriversi da parte dei futuri laureati (provocando un arretramento di almeno 20 anni nella normazione professionale);
  • la possibile ridenominazione con il termine di "ingegnere" ovvero "di tecnico per l'ingegneria" ovvero altra analoga denominazione di Albi in realtà pressoché interamente composti di soggetti solo diplomati, ciò rappresentando un vera e propria aggressione nei confronti dell'Ordine degli Ingegneri, che trova la contrarietà e la riprovazione di pressoché tutti gli altri Ordini e Collegi professionali (anche per gli effetti ingannevoli, facilmente immaginabili, che si verrebbero a determinare nell'utenza dei servizi professionali).

In definitiva, gli Agrotecnici hanno evidenziato come i due testi, quello attualmente parlamentare (contestato da una rilevante parte degli Ordini) e quello futuro governativo non sono la stessa cosa, non contengono gli stessi bensì opposti principi, non sovrapponibili e non unificabili.

Di seguito evidenziamo i punti chiave proposti da CUP e PAT al Ministro Alfano:
  • la definizione di professione intellettuale e di modalità del suo esercizio, come intese dall'art. 33 della Costituzione;
  • la distinzione da forme di lavoro autonomo che tale caratteristica non rivestono;
  • il ruolo ed il sistema degli Ordini e Collegi;
  • il percorso relativo al tirocinio e all'accesso;
  • la formazione professionale continua;
  • l'etica professionale, le norme deontologiche ed il sistema disciplinare;
  • le garanzie patrimoniali relative alla responsabilità civile nei confronti dei committenti di terzi interessati;
  • la pubblicità e trasparenza;
  • le forme organizzative;
  • i costi e gli onorari correlati all'entità e alla qualità della prestazione;
  • le misure di promozione e di sostegno dei professionisti, in particolare dei giovani.

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