Riordino incentivi alle FER: rivedere i tempi di pagamento?

Rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili con allungamento del periodo di pagamento. Questa è l'ultima proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Fl...

03/09/2013
Rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili con allungamento del periodo di pagamento. Questa è l'ultima proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che sta lavorando su una misura che avrebbe lo scopo di "dare subito 3 miliardi a famiglie e imprese in riduzione del costo dell'energia elettrica".

Il Ministro Zanonato ha ricordato che gli incentivi alle rinnovabili pesano "per poco meno di 12 miliardi l'anno sulle bollette di famiglie e imprese e dovremo pagarli ancora per 18 anni: noi allunghiamo questo periodo e spalmiamo questo meccanismo, in modo da dare subito 3 miliardi a famiglie e imprese in riduzione del costo dell'energia elettrica".

Pesanti le critiche piovute sulla proposta del Ministro Zanonato che secondo le prime analisi creerebbe solo effetti negativi per il Paese, quali:
  • impatto non indifferente sui business plan delle imprese che hanno investito nel settore delle rinnovabili;
  • minore credibilità nei confronti degli stakeholder esteri;
  • l'applicazione di tassi di interesse che complessivamente aumenterebbero l'indebitamento.

Il commento di ANIE/GIFI
Pesante il commento di ANIE/GIFI, gruppo che riunisce le imprese fotovoltaiche italiane, alla cui notizia dell'allungamento dei tempi di pagamento degli incentivi ha prontamente chiesto un chiarimento sul percorso tecnico-finanziario che si intende intraprendere. "Centinaia di migliaia di impianti fotovoltaici - ha dichiarato Emilio Cremona, Presidente ANIE/GIFI - sono stati costruiti in Italia a fronte di un impegno dello Stato, ovvero il Conto Energia, e di un business plan calibrati su 20 anni. Gli errori fatti nella strutturazione del debito non sono da attribuire ai cittadini e alle imprese ma alla legislazione che non ha saputo gestire adeguatamente la distribuzione degli incentivi".

"Ogni intervento mirato ad una gestione ottimizzata del debito - ha continuato Cremona - deve essere strutturato in modo da tutelare, e non affossare, i cittadini, le imprese e la filiera industriale generata dal fotovoltaico, circa 100mila occupati finora rimasti attivi, allo scopo di non danneggiare la credibilità del Sistema Paese per gli investimenti in tecnologie per le fonti rinnovabili".

All'indiscrezione di uno scenario che vedrebbe gli incentivi spalmati a 30 anni invece che a 20 come previsto dall'attuale normativa, il Presidente Cremona ha asserito che "Sarebbe molto grave un simile intervento. Gli incentivi sono impegni presi che non possono essere negoziati. Piuttosto, sarebbe opportuno che il Ministro Zanonato illustrasse il percorso tecnico-finanziario che si intende intraprendere per una riorganizzazione ottimale del debito, tranquillizzando tutto il Sistema".

"Sono convinto che - ha concluso Cremona - un'apertura del Ministro a intavolare una discussione sul riordino degli incentivi a tutte le fonte rinnovabili, nessuna esclusa, e della bolletta elettrica che grava sui cittadini e sul tessuto industriale, troverebbe favorevoli tutte le associazioni di settore, ANIE/GIFI in primis. Il messaggio è che l'Italia deve poter fare quello che altri paesi hanno già sperimentato con successo e non percorrere strade che alimentino solo sfiducia negli investimenti, ulteriore disoccupazione e diminuzione di credibilità".

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