Ritardati pagamenti: direttiva comunitaria approvata il 28 aprile 2010 dal Parlamento europeo

Il 28 aprile scorso è stata approvata, da parte della Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo, la proposta di Direttiva europea che prevede l'armo...

13/05/2010
Il 28 aprile scorso è stata approvata, da parte della Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo, la proposta di Direttiva europea che prevede l'armonizzazione del termine massimo di pagamento a 30 giorni, sia per i rapporti contrattuali tra privati e Pubblica Amministrazione che per i rapporti contrattuali tra privati, nonché l'introduzione di importanti sanzioni finanziarie nel caso di ritardato pagamento.

Le sanzioni previste consistono nel pagamento di interessi di mora maggiorati (Tasso di riferimento + 9%) in caso di ritardato pagamento e nel pagamento di un indennizzo forfettario, pari a 40 euro, per compensare i costi amministrativi e burocratici sostenuti dalle imprese.

Rispetto alle versioni precedenti, le principali novità, introdotte dalla Commissione Mercato Interno, consistono:
  • nel sostanziale allineamento delle regole previste per i contratti tra privati alle regole previste per i contratti con la Pubblica Amministrazione anche se è stata sostanzialmente garantita la libertà contrattuale nel caso dei contratti tra privati;
  • nella sostituzione della penale del 5%, proposta inizialmente nel caso dei contratti con la Pubblica Amministrazione, con una maggiorazione del 9% del tasso di interesse di riferimento per il calcolo degli interessi di mora, che vengono riconosciuti dal 1° giorno di ritardo;
  • nell'applicazione delle regole previste dalla Nuova Direttiva per i contratti con la Pubblica Amministrazione alle sole amministrazioni aggiudicatrici così come definite nel Codice dei Contratti Pubblici (Amministrazioni dello Stato, Enti locali, ANAS Spa,...). Per le imprese pubbliche (Ferrovie dello Stato, Enel,...) si applicano invece le regole previste per i contratti tra privati.

In attesa dell'approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo (fine maggio) e dell'esame da parte del Consiglio d'Europa a giugno, una nota del Centro Studi e dell'Ufficio Rapporti con l'Unione Europea fa il punto sulla nuova direttiva comunitaria.

Fonte: ANCE
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