SCEMA L’EFFETTO DELLA MAXI-UDIENZA

Va sempre più scemando l’effetto della maxi-udienza della Corte di cassazione dello scorso 8 Febbraio che, depositando 11 sentenze, aveva l’obiettivo di crea...

10/04/2007
Va sempre più scemando l’effetto della maxi-udienza della Corte di cassazione dello scorso 8 Febbraio che, depositando 11 sentenze, aveva l’obiettivo di creare una regola generale, chiara e condivisa, per cui far scattare l’obbligatorietà del pagamento dell’Irap.

A giudicare dalle ultime sentenze emesse lo scorso 19 Marzo, di fatto, sono tramontati alcuni dei presupposti iniziali, tra i quali quello secondo il quale il lavoro autonomo presuppone sempre un’autonoma organizzazione e quello secondo cui l’iscrizione ad un albo professionale esclude dal pagamento dell’imposta. Rimane, altresì, dubbia la questione del lavoro dipendente. Dalla lettura delle 37 sentenze emesse, si fa sempre più probabile, invece, un criterio che partendo dai suddetti assiomi (lavoro autonomo non significa autonoma organizzazione, l’iscrizione all’albo non esclude dall’Irap, ), valuta la singola posizione dei contribuenti assumendo il valore probatorio dell’incidenza del lavoro altrui e dei mezzi strumentali nella dichiarazione dei redditi, secondo il quale superata una determinata soglia viene meno il concetto di autonoma organizzazione e quindi diviene obbligatorio il pagamento del balzello.

In tutto questo marasma di interpretazioni, sentenze e ricorsi, l’unico fatto che rimane invariato è l’opinabilità della questione Irap che, perdendo di mira l’iniziale proposito di creare una regola generale e condivisa per l’applicabilità dell’imposta tra i professionisti, ha lasciato ampio margine di trattativa cosicché le sentenze, di fatto, dovranno essere redatte caso per caso, senza poter contare su regole e criteri di applicabilità.

La situazione si fa, dunque, pesante per i piccoli studi associati che si servono di “normale” lavoro esterno. Prendendo in esame un piccolo studio di ingegneri che si avvale del lavoro esterno di un geometra, la domanda sorge spontanea: nel caso in cui il grado di incidenza del lavoro esterno rispetto al fatturato è più alto del limite (non delineato) di cui parlano le sentenze, pur essendoci un basso utilizzo di beni strumentali, sarà opportuno il pagamento della tassa?

A cura di Gianluca Oreto
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