Sardegna: Linee guida minor impatto paesaggistico interventi di demolizione e ricostruzione

Sul Bollettino Ufficiale regionale della Regione Sardegna n. 7 del 2 febbraio 2017 è stata pubblicata la deliberazione di Giunta regionale n. 18/15 del 5 apr...

20/02/2017

Sul Bollettino Ufficiale regionale della Regione Sardegna n. 7 del 2 febbraio 2017 è stata pubblicata la deliberazione di Giunta regionale n. 18/15 del 5 aprile 2016 recante “Linee guida la determinazione del minore impatto paesaggistico degli interventi di demolizione e ricostruzione di cui all’articolo 39 comma 15 della legge regionale n. 8 del 23 aprile 2015”.

Le linee guida prevedono che nelle zone urbanistiche omogenee “E” agricole, “F” turistiche, “H” di salvaguardia e “G” servizi generali, la demolizione e ricostruzione della volumetria legittimante esistente nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina è assentibile unicamente ove il nuovo fabbricato determini un minore impatto paesaggistico. Le linee guida stabiliscono gli indirizzi da seguire nella progettazione di tali interventi. Le Linee guida tengono conto dei principi espressi nella legge regionale n. 8/2015, ossia il minor consumo della risorsa suolo, il risparmio energetico, la salvaguardia dei valori paesaggistici e il raggiungimento di un minore impatto delle opere sui caratteri del contesto paesaggistico e dell’area di intervento.

La demolizione e riedificazione dei volumi entro la fascia dei 300 metri è un’operazione di riconversione architettonica e paesaggistica che porta alla costituzione di un nuovo edificio architettonico di maggiore qualità rispetto al precedente. Risulta, pertanto, fondamentale coniugare aspetti tecnici e funzionali relativi all’architettura dei nuovi volumi, con una maggiore attenzione a costituire un dialogo verso il contesto locale col quale inevitabilmente la nuova costruzione si relaziona. In tale prospettiva è stato individuato un percorso metodologico con indirizzi progettuali, articolati su tre livelli di analisi, che offrono, rispetto ad alcune questioni chiave, possibili soluzioni tese al perseguimento di un positivo incremento qualitativo che le nuove riedificazioni devono generare. Il progetto di riedificazione, al fine di realizzare interventi compatibili capaci di integrarsi valorizzando il contesto paesaggistico di riferimento, dovrà quindi rapportarsi con i tre livelli di analisi e valutazione di seguito elencati:

  • architettonico;
  • di prossimità;
  • globale.

Fermo il rispetto della libertà e autonomia del progettista nell’individuazione delle scelte compositive, che dovranno essere - all’interno della relazione paesaggistica - esaurientemente illustrate e rappresentate attraverso idonea documentazione grafica che consenta la chiara comprensione delle indicazioni formali, architettoniche e costruttive, la riedificazione delle volumetrie dovrà rispettare gli indirizzi di seguito riportati o motivarne lo scostamento.

In allegato la deliberazione di Giunta regionale n. 18/15 del 5 aprile 2016.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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