Sblocca Italia: botta e risposta tra CNAPPC e OICE

Mentre l'Italia affonda, il Governo nuota in un mare di emendamenti, il Parlamento annaspa tra voti di fiducia e il Presidente del Consiglio twitta in merito...

16/10/2014
Mentre l'Italia affonda, il Governo nuota in un mare di emendamenti, il Parlamento annaspa tra voti di fiducia e il Presidente del Consiglio twitta in merito alla nuova finanziaria che eliminerebbe 18 miliardi di tasse e all'inutilità dell'art. 18.

Ricevo due comunicati stampa, uno del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. e l'altro dell'OICE in cui con argomentazioni più o meno condivisibili, parlano degli ultimi emendamenti proposti dal Governo Renzi per far fronte alle emergenze liguri.

Pubblico cronologicamente i due comunicati e lascio a voi ogni commento.

Comunicato CNAPPC - ricevuto alle ore 11.32 del 15/10/2014
"Condoglianze all'Italia da Genova a Bagnoli. Nonostante gli altisonanti e sbandierati annunci del Governo di voler finalmente trasformare il nostro Paese all'insegna della trasparenza e della legalità, nulla cambia, e chi ha più soldi ha più potere".

Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in merito alla ri presentazione in Commissione Ambiente della Camera dell' emendamento al decreto Sblocca Italia che mira a impedire l'accesso alle gare di appalto ai liberi professionisti riservandole alle società di ingegneria.

"Come se a nulla fossero servite le esperienze del Mose e di Expo, il Governo senza alcuna vergogna propone, dunque, un emendamento che, in violazione della legge Severino che stabilisce regole etiche e obblighi per gli architetti e per gli altri professionisti, consente a qualsiasi società anonima di progettare e di dirigere lavori al di fuori di ogni controllo etico e di competenza".

"Dal Governo - continua - ci saremmo aspettati non lobbistiche sanatorie "sblocca conti" delle società di capitale, bensì concreti interventi per promuovere la rigenerazione urbana sostenibile e per riavviare i cantieri. Qualora l'emendamento fosse approvato sarebbe un vero e proprio scandalo e uno schiaffo a tutta una generazione di giovani professionisti che fidano ancora in una Italia nella quale solo il merito, da conquistarsi giorno per giorno, sia premiato".

"Si dimostrerebbe, invece - conclude Freyrie - che, purtroppo, l'Italia, continua a privilegiare discutibili e dannose scorciatoie rispetto all'indifferibile necessità di premiare etica del lavoro, qualificazione e capacità professionali con una visione affrontabile solo attraverso la cultura del progetto".

Comunicato OICE - ricevuto alle ore 16.50 del 15/10/2014
"Sblocca Italia": società di ingegneria da sempre legittimate ad operare con i privati; è in mala fede chi sostiene il contrario, danneggiando anche i giovani professionisti.
E' quanto afferma l'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria, aderente a Confindustria, e l'ANCPL-Legacoop rispetto all'efficacia del riconoscimento giuridico delle società di ingegneria in ambito privato oggetto di un emendamento del Governo al decreto "Sblocca Italia". Per il presidente dell'OICE, ing. Patrizia Lotti, e per l'ing. Carlo Zini, presidente di ANCPL-Legacoop, la questione che il Governo intende semplicemente chiarire nel decreto-legge "Sblocca Italia" è molto chiara: "Qui non si tratta né di sanatorie, né di colpi di spugna, né di altro, come qualcuno sostiene in palese mala fede. E' un dato di fatto e di diritto che le società di ingegneria e di professionisti riconosciute dalla Legge Merloni, prima, e dal Codice dei contratti pubblici, poi, possono operare nel settore privato quanto meno dal 1997. A prescindere dall'esito della discussione parlamentare, l'emendamento del Governo sul quale tanto clamore si sta facendo ha il solo scopo di evitare ulteriori contenziosi".

La replica al Consiglio Nazionale degli Architetti è netta: "Chi parla strumentalmente in questi termini fa un pessimo servizio al Paese e a tutti i professionisti che teoricamente dovrebbe rappresentare, ma che in realtà danneggia. Si sta portando avanti un'operazione di controinformazione basata su una vera e propria menzogna, cioè che le società di ingegneria non potrebbero operare in ambito privato dal 1997. E' una tesi falsa, smentita da pacchi di sentenze della Cassazione, del Consiglio di Stato e della giurisprudenza di merito. Si eviti quindi di inventare di sana pianta argomentazioni basate sul nulla; bastava leggere le pronunce della Corte di appello di Roma che a più riprese (sentenze n. 2575 e 2576/07, n. 594/06), ha affermato che quanto meno dal 1998 "le società di ingegneria possono effettuare attività di progettazione, direzione lavori ed accessori, pacificamente anche per lavori privati", si sarebbe così evitata una gaffe planetaria".

Per l'OICE e l'ANCPL-Legacoop, quindi, "ci può anche stare che un giudice disattento, come quello di Torino scivoli sulla classica buccia di banana e che sulla stessa buccia di banana siano goffamente finite anche le corporazioni ordinistiche; non vogliamo pensare che il Parlamento dia retta a sgangherate e infondate azioni corporative".

Per l'OICE e l'ANCPL-Legacoop il Governo "ha ben presente che le 6100 società di ingegneria operanti in Italia - afferma Patrizia Lotti - occupano migliaia di giovani professionisti che in esse trovano uno sbocco naturale e nessuno pensa che le nostre società tolgano lavoro ai giovani, o ad altri professionisti. Fare la guerra alle società di ingegneria significa non comprendere che queste società rappresentano una risorsa per il settore, creando occupazione per migliaia di giovani; qui si tratta semmai di fare crescere e sviluppare un intero comparto anche nella competizione internazionale visto che fra le prime cento società di ingegneria europee per dimensione non è presente neanche una società italiana".

Voi cosa ne pensate di questa situazione?

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