Senato: Approvato il Milleproroghe. La delegazione ANCI abbandona la conferenza unificata

Il Senato, nella seduta del 20 settembre, con 151 voti favorevoli, 93  contrari e 2 astenuti, ha approvato definitivamente il disegno di legge di conversione...

21/09/2018

Il Senato, nella seduta del 20 settembre, con 151 voti favorevoli, 93  contrari e 2 astenuti, ha approvato definitivamente il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.

La Camera aveva apportato diverse modifiche al testo; in allegato il testo approvato.

Nella stessa giornata dell’approvazione da parte del Senato della conversione in legge del decreto-legge milleproproghe, la delegazione dell’Anci, composta dal presidente Antonio Decaro e dai vicepresidenti Filippo Nogarin e Roberto Pella, ha abbandonato i lavori della conferenza unificata e annunciato che le relazioni istituzionali con il governo sono interrotte. “Non abbiamo trovato riscontro all’impegno che aveva preso con noi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul bando periferie nell’incontro dell’11 settembre. Siamo costretti a interrompere le relazioni istituzionali, nostro malgrado. Torneremo a quei tavoli solo quando il percorso per restituire ai sindaci il miliardo e seicento milioni sottratti, si vorrà avviare davvero”.

Durante l’incontro con il presidente Conte, era stato fissato un percorso in due fasi. “Prevedeva l’intesa in unificata per sanare la presunta incostituzionalità di una norma che finanziava per 800 milioni di euro il bando periferie - riepiloga Decaro - quindi l’istruttoria di un iter per inserire nel primo decreto utile le risorse e fissare le procedure per riallocare i fondi. Oggi in Unificata era stata messa all’ordine del giorno l’intesa, un primo passo; ma il governo, sollevando un problema di natura tecnica, risolvibile, secondo noi, se solo ce ne fosse stata la volontà politica, l’ha tolta”. Di qui la sospensione delle relazioni. Che riguarderà la conferenza unificata e la conferenza Stato-città: cioè le sedi di concertazione istituzionale tra governo ed enti territoriali dalle quali passano tutti i provvedimenti dell’esecutivo, per l’acquisizione dei necessari pareri.

Al viceministro Garavaglia che ipotizza interessi di parte e alla ministra Stefani che ci accusa di aver abbandonato il tavolo - conclude Decaro - ricordo che l’Anci rappresenta tutti i sindaci, a prescindere dalla provenienza geografica o dall’estrazione politica, come dimostra anche la composizione della delegazione al momento della rottura delle relazioni, e che la nostra disponibilità, con l’unico scopo di risolvere il problema, è stata massima dal primo momento. Circostanza che è stata sotto gli occhi di tutti”.

Solidarietà all’ANCI da parte del Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che, in un post, ha così commentato: "In Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali ho espresso la preoccupazione che, con l'intervento previsto nel decreto milleproroghe, vadano perduti 1,6 miliardi destinati al recupero delle periferie delle città. Come Regioni siamo al fianco dei sindaci: lo Stato non può tradire gli accordi sottoscritti e azzerare i tanti contratti già perfezionati. Bloccare gli interventi è non solo un errore politico, ma anche uno strappo istituzionale e un atto illegittimo. ...Si è detto che il problema è il mancato coinvolgimento delle Regioni, come previsto dalla sentenza della Consulta? Bene, le Regioni pensano che il recupero delle periferie sia una priorità. E che bloccare il recupero delle parti più degradate delle nostre città rappresenti un danno alle comunità. C'è peraltro - conclude il post di Bonaccini -  il rischio di alimentare un pericoloso conflitto istituzionale e giurisdizionale".

In allegato il testo del disegno di legge di conversione del decreto-legge milleproroghe

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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