Sviluppo: obiettivi e priorità di Europa 2020

Al fine di superare la crisi e rilanciare il sistema economico nell'UE per il prossimo decennio, la Commissione europea ha elaborato la strategia ''Europa 20...

28/06/2010
Al fine di superare la crisi e rilanciare il sistema economico nell'UE per il prossimo decennio, la Commissione europea ha elaborato la strategia ''Europa 2020''.
Tra il 2000 e il 2010 l'Unione Europea ha cercato di migliorare crescita e occupazione con la Strategia di Lisbona, alla quale succede ''Europa 2020'', che individua tre priorità:
  • crescita intelligente (promuovendo la conoscenza, l'innovazione, l'istruzione e la società digitale);
  • crescita sostenibile (rendendo la nostra produzione più efficiente sotto il profilo delle risorse e rilanciando contemporaneamente la nostra competitività);
  • crescita inclusiva (incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, l'acquisizione di competenze e la lotta alla povertà).

e cinque obiettivi:
  • il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni dovrà avere un lavoro;
  • il 3% del PIL dell'UE dovrà essere investito in ricerca e sviluppo;
  • dovranno essere raggiunti i traguardi già stabiliti in materia di clima/energia (20% di riduzione delle emissioni, 20% di energie rinnovabili, 20% di efficienza energetica;
  • il tasso di abbandono scolastico dovrà essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani dovrà essere laureato;
  • almeno 20 milioni di persone dovranno essere sottratte al rischio di povertà.

Per conseguire risultati nell'ambito dei temi prioritari definiti, sono previste anche "sette iniziative faro":
  • L'Unione dell'innovazione per migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione.
    IT 4 IT
  • Youth on the move per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
  • Un'agenda europea del digitale per accelerare la diffusione dell'internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.
  • Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.
  • Una politica industriale per l'era della globalizzazione onde migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale.
  • Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori.
  • La Piattaforma europea contro la povertà per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.

La strategia Europa 2020 è stata adottata dall'Unione Europea in occasione del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo del marzo scorso. In tale occasione, i rappresentanti dei Paesi membri hanno rilevato la necessità di un maggiore coordinamento delle politiche economiche nazionali ed europee e hanno concordato di suddividere gli obiettivi europei in una serie di obiettivi nazionali differenziati.

Gli Stati dell'UE dovranno presentare entro l'autunno i "Programmi nazionali di riforma" specificando le azioni che intendono intraprendere per attuare la strategia europea e i principali ostacoli alla crescita economica. I risultati conseguiti saranno verificati mediante relazioni annuali pubblicate a livello dell'UE.

Ogni Stato ha nominato un responsabile del proprio Piano nazionale, individuato dal Governo italiano nella figura del Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi.
In allegato è disponibile la comunicazione della Commissione europea relativa alla strategia di cui trattasi.

Fonte: ANCE
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