Ultime notizie COVID-19: le nuove regole per sport ed eventi

Il DPCM 13 ottobre 2020 ha introdotto nuove regole per contenere il diffondersi del coronavirus in Italia, ecco quelle per sport ed eventi

di Redazione tecnica - 18/10/2020

Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 ottobre 2020 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 253 del 13 ottobre 2020, prevede alcune importanti norme per contrastare l'emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Andiamo ad analizzare alcuni aspetti.

Eventi, competizioni, sport individuali e di squadra: la regola degli spettatori

Non si fermano gli eventi sportivi riconosciuti dal Coni (comitato olimpico nazionale italiano) e dal Cip (comitato paralimpico italiano). Sarà consentito l'accesso al pubblico per assistere a questo tipo di manifestazioni per un massimo del 15 per cento rispetto alla capienza massima dell'impianto sportivo, ma comunque, si legge nel decreto, "non oltre il numero massimo di mille spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente". Obbligatoria la misurazione della temperatura all'ingresso e l'utilizzo della mascherina. Come nel caso delle attività di ristorazione, che abbiamo afffrontato in un altro articolo, anche qui Regioni e Province avranno comunque facoltà, in base all'andamento della situazione dell'epidemia, di decidere con apposite ordinanze di limitare ancor di più gli accessi al pubblico negli impianti. Per quanto riguada le manifestazioni sportive all'aperto, "sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza". Capitolo allenamenti. Gli atleti, professionisti e non, sia di sport individuali che di squadra e che partecipano alle competizioni riconosciute, potranno allenarsi esclusivamente a porte chiuse, "nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali".

Palestre e piscine, sì o no?

Palestre, piscine, centri e circoli sportivi, sia pubblici che privati, non chiuderanno. Il Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020, infatti, consente "l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolta presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico", "nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI)". Anche in questo caso, Regioni e Province hanno facoltà di decidere autonomamente la chiusura di queste strutture in caso di aumento dell'emergenza sanitaria.

Sport di contatto, quali sono vietati?

Nessuna limitazione per gli sport di contatto da parte di atleti che fanno parte di società professionistiche - a livello sia agonistico che di base - o di associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip), sempre "nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi". Niente, invece, sport di contatto, quali calcetto, basket o pallavolo a livello amatoriale. Questo tipo di attività rimarrà sospeso almeno per un mese.

Gare con atleti internazionali provenienti da altri paesi, cosa fare?

Gli atleti professionisti potranno gareggiare con colleghi provenienti da altri paesi. Ma il decreto del presidente del consiglio dei ministri emanato lo scorso 13 ottobre prevede alcune regole. Atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, accompagnatori provenienti da Paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, devono, "prima dell’ingresso in Italia, avere effettuato un test molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere comunicato. Tale test non deve essere antecedente a 72 ore dall’arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all’ingresso in Italia, devono essere in possesso dell’esito che ne certifichi la negatività e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli". Nel caso di tampone negativo, "i soggetti sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento".

A cura di Redazione LavoriPubblici

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