Affidamenti diretti, la nota di ANCI sul Decreto Aiuti quater

Il commento dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani sulla norma relativa alle procedure di affidamento diretto e sull'accesso ai Fondi per le opere indifferibili

di Redazione tecnica - 15/11/2022

A seguito dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto Aiuti-quater, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani ha pubblicato una nota informativa relativa all’art. 10 del provvedimento, inerente le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, norma richiesta peraltro da ANCI stessa.

Procedure di affidamento lavori e servizi per piccoli comuni: la norma nel Decreto Aiuti-quater

In particolare, il testo della norma dispone che:

  • all’articolo 1, comma 1, lettera a), del D.L. n. 32/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 55/2019, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “L’obbligo di cui al periodo precedente per i comuni non capoluogo di provincia è da intendersi applicabile alle procedure il cui importo è pari o superiore alle soglie di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120” (comma 1);
  • alle stazioni appaltanti destinatarie di finanziamenti del PNRR o del PNC che, pur in possesso dei requisiti, non hanno avuto accesso al fondo di cui all’articolo 26, comma 7 e ss. del decreto legge n. 50/2022 e non risultano beneficiarie delle preassegnazioni di cui all’articolo 29 del D.L. n. 144/2022 del 2022 e dell’articolo 7 del DPCM 28 luglio 2022, ma che comunque hanno proceduto entro il termine del 31 dicembre 2022 all’avvio delle procedure di affidamento dei lavori ricorrendo a risorse diverse da quelle di cui al comma 6 del citato articolo 26 del decreto legge n. 50/2022 possono essere assegnati contributi, a valere sulle risorse residue disponibili al termine della procedura di assegnazione delle risorse del Fondo, finalizzati a fronteggiare gli incrementi di costo derivanti dall’aggiornamento dei prezzari di cui ai commi 2 e 3 del medesimo articolo 26. All’attuazione del presente comma si provvede con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione (comma 2).

Affidamenti diretti: il commento di ANCI

Spiega ANCI che la norma riguarda la delicata questione degli affidamenti diretti per i Comuni per opere PNRR e interviene sull’accesso ai contributi di cui al fondo opere indifferibili per gli enti rimasti esclusi dall’applicazione del DPCM del 28 luglio 2022.

Il primo comma riguarda i Comuni non Capoluogo per gli interventi PNRR e PNC e dispone che, come richiesto dall’ANCI, questi enti possano compiere affidamenti diretti fino a 139mila euro, per acquisti di servizi e forniture. Solo oltre questa soglia di acquisti di servizi e forniture, scatta l’obbligo di ricorrere alle aggregazioni, attraverso ad esempio Centrali di committenza e Soggetti aggregatori; Unioni di Comuni, Consorzi e Associazioni; Province e Città Metropolitane; Comuni Capoluogo di Provincia.

Invariata a 150mila euro invece la soglia per affidamenti diretti per lavori, sempre per opere finanziate a valere su risorse del PNRR e del PNC, oltre la quale scatta l’obbligo per i medesimi Enti di ricorrere alle aggregazioni.

Accesso al Fondo opere indifferibili

In riferimento al secondo comma, le stazioni appaltanti rimaste escluse dalla compensazione per la variazione dei prezzi dei materiali da costruzione, per opere PNRR e PNC (articolo 26, c. 7 del decreto Aiuti 50/2022), possono accedere ai contributi di cui al fondo per l’avvio delle opere indifferibili, regolato dal DPCM del 28/7/2022.

In particolare, la norma prevede che i contributi residuali rispetto alle richieste di accesso al fondo già pervenute, finanzieranno le amministrazioni che sono in possesso dei requisiti richiesti dal DPCM stesso e che hanno provveduto ad avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2022.

Molti comuni, anche in adesione ad Accordi Quadro con Invitalia, avevano infatti bandito le procedure di affidamento per interventi PNRR e PNC prima del 18 maggio 2022 - data a decorrere dalla quale, come previsto dal DPCM, potevano essere effettuate le richieste di accesso al fondo avvio opere indifferibili – né risultano beneficiari delle preassegnazioni previste dal decreto legge n. 144/2021 che richiama interventi specifici del PNC.

Con il Decreto Aiuti- quater si apre la possibilità di accedere al fondo in questione, fermo restando che le modalità operative saranno stabilite con apposito decreto del MEF da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge.

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