ANAC: se il Comune paga la parcella, un progetto è servizio di ingegneria e architettura

Secondo l’Autorità, un Comune non può considerare un progetto come donazione se questo implica, in caso di utilizzo, il pagamento di parcelle a favore dei progettisti

di Redazione tecnica - 13/12/2021

Il Presidente dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC), con proprio atto del 19 novembre 2021 avente ad oggetto “Comune di Ciampino – Accettazione del progetto denominato “Linee Guida per la valorizzazione, la tutela e la fruizione del Parco “Aldo Moro” interviene a seguito di un esposto acquisito al numero di protocollo 44624 del 04.06.2021 con cui alcuni consiglieri del Comune di Ciampino segnalavano l’anomalia inerente all’accettazione da parte del Comune della donazione del progetto per la valorizzazione, la tutela e la fruizione del Parco “Aldo Moro”, e in particolare della previsione della corresponsione del pagamento delle parcelle in favore dei progettisti in caso di utilizzo della suddetta progettazione.

Violazione normativa affidamenti servizi architettura ed ingegneria

Il Presidente dell’ANAC Giuseppe Busia, rilevando una possibile violazione della normativa in materia di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura di cui agli articoli 157 e 36 D.Lgs 50/2016, nonché delle Linee Guida Anac n. 1 “Indirizzi generali sull’affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria", ha inoltrato, con nota prot. n. 46002 del 09.06.2021, comunicazione di avvio del procedimento, formulando specifica richiesta di chiarimenti e osservazioni in merito alla ritenuta illegittimità delle norme sopra richiamate.

Donazione di un progetto

Per il Presidente dell’ANAC, un Comune non può accettare la donazione di un progetto, se questo implica poi in caso di utilizzo il pagamento di parcelle a favore dei progettisti: questo è quanto stabilito in merito alla decisione del Comune di Ciampino di accettare la donazione del progetto per la valorizzazione del parco “Aldo Moro”.

Invece di indire un concorso di idee sull’utilizzo futuro del parco, il Comune di Ciampino ha invitato i possibili concorrenti a presentare proposte preliminari di intervento. Una decisione “inusuale”, secondo Anac, che ha evidenziato come il progetto presentato dai progettisti costituisca già il primo stadio della fase progettuale, con implicazione di interventi successivi in capo all’amministrazione comunale. Quindi non si tratta di una semplice proposta ideativa, come avviene nei concorsi di idee, ma di un progetto vero e proprio, definito, che si configura quindi come un servizio di ingegneria e architettura e  che implica di conseguenza il pagamento di parcelle ai progettisti.

Violazione del principio di libera concorrenza e di equo compenso

Secondo quanto scritto dall’Anac, le modalità scelte dal Comune di Ciampino costituiscono una violazione del principio di libera concorrenza e di equo compenso, poiché il corrispettivo da porre a base d’asta deve essere proporzionato alla qualità e quantità della prestazione resa.
Nel procedimento avviato nei confronti del Comune di Ciampino, è stato poi rilevato che tale modus operandi dà luogo a un indebito vantaggio a favore di un soggetto, a discapito dei concorrenti, a prescindere se realmente vi sia stato un atteggiamento di favore verso un concorrente, determinato da contiguità con l’amministrazione appaltante. Per questo motivo l’Autorità ha richiamato le amministrazioni comunali, invitandole a valutare sempre se esista un'oggettiva disomogeneità delle posizioni di partenza negli affidamenti di incarichi, con l'obiettivo di garantire il rispetto dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e pubblicità, indispensabili nell’agire della Pubblica Amministrazione.

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