Appalti PNRR e PNC: la circolare del MIT salva le stazioni appaltanti

Il parere degli Ingegneri di Cagliari: la deroga sul sistema di qualificazione è una boccata di ossigeno per gli enti più piccoli, ma non sprechiamo il tempo concesso

di Redazione tecnica - 16/07/2023

Sono in tanti a tirare un sospiro di sollievo per la deroga concessa sul sistema di qualificazione delle Stazioni Appaltanti previsto dal nuovo Codice dei Contratti, sancita con la Circolare del MIT del 12 luglio 2023, che permette, fino al 31 dicembre 2023, di continuare a utilizzare il sistema speciale e derogatorio nel caso di procedure afferenti risorse a valere sul PNRR e sul PNC.

Sistema di qualificazione: la deroga del MIT per procedure PNRR e PNC

La tanto attesa deroga è quindi arrivata, prevedendo, per le procedure finanziate attraverso i fondi PNRR e PNC, e solo sino al 31 dicembre 2023, che le SA non passino attraverso la qualificazione prevista dagli artt. 62 e 63 del d.Lgs. n. 36/2023.

Ricordiamo che la circolare del Ministero, condivisa con Presidenza del Consiglio e Anac:

  • conferma “il regime speciale sull'aggregazione delle stazioni appaltanti introdotto per le opere finanziate in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, dal PNC o dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell'Unione europea indette successivamente al primo luglio 2023”;
  • dispone che in tema di affidamenti e contratti PNRR e assimilati, viene espressamente prorogata fino al 31 dicembre 2023, la possibilità per i Comuni non capoluogo di ricorrere alle modalità (derogatorie) di acquisizione di forniture, servizi e lavori di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 cit., così come modificato dall'articolo 52, comma 1, lettera a), numero 1.2, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77.

Il commento alla Circolare

A valutare positivamente la deroga è anche Federico Miscali, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari (OIC) secondo cui l’applicazione puntuale del Nuovo Codice Appalti, inclusi gli obblighi di qualificazione delle stazioni appaltanti per le gare riguardanti le opere al di sopra i 500mila euro o i servizi e le forniture sopra i 140mila, avrebbe messo a serio rischio il rispetto dei termini imposti da PNRR e PNC, soprattutto in realtà particolari come la Sardegna, dove buona parte dei Comuni hanno una dimensione decisamente ridotta, con il rischio di “un blocco totale degli appalti sopra soglia gestiti da Comuni ed enti più piccoli, privi delle strutture per funzionare come stazioni appaltanti qualificate”.

Una boccata di ossigeno, sottolinea Miscali, che però rinvia solamente il problema, motivo per cui il tempo concesso non va sprecato. “È necessario agire oggi per non farsi cogliere impreparati dalla scadenza del 31 dicembre. Come già detto in precedenza, a nostro avviso è necessario che la Regione provveda a promuovere incontri tra le Stazioni Appaltanti Qualificate, le Centrali di Committenza e i Soggetti Aggregatori, presenti nel territorio sardo in modo da favorire accordi di committenza ausiliaria per supportare gli Enti più piccoli. In ogni caso, resta indispensabile potenziare gli organici degli uffici tecnici pubblici a ogni livello con nuovi ingressi, dal momento che i nostri colleghi delle Amministrazioni operano in situazione d'emergenza costante. Parimenti, dobbiamo garantire ai dipendenti della PA condizioni di lavoro pari a quelle del settore privato per prevenire la loro partenza e fornire agli uffici gli strumenti necessari per la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti”.

© Riproduzione riservata