Appalti pubblici: digitalizzazione in alto mare

UnionSOA denuncia le criticità relative alla piena operatività delle nuove procedure previste per la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici

di Redazione tecnica - 22/02/2024

Come espressamente previsto all’art. 225, comma 2 del D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contatti pubblici), l’1 gennaio 2024 ha acquisito efficacia la parte del nuovo Codice relativa alla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici.

Digitalizzazione appalti pubblici: operativa la Parte II, Libro I del Codice Appalti

Entrando nel dettaglio, fino al 31 dicembre 2023 è stato possibile applicare in via transitoria alcune parti del “vecchio” D.Lgs. n. 50/2016 per lo svolgimento delle attività relative:

  • alla redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti;
  • alla trasmissione dei dati e documenti relativi alle procedure di cui alla lettera a);
  • all’accesso alla documentazione di gara;
  • alla presentazione del documento di gara unico europeo;
  • alla presentazione delle offerte;
  • all’apertura e la conservazione del fascicolo di gara;
  • al controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti anche in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie.

Dall’1 gennaio 2024, senza alcun transitorio/periodo di prova/assestamento/demo, le stazioni appaltanti e gli operatori economici si sono ritrovati catapultati nel XXI Secolo, con la piena operatività (o quasi) di un articolato sistema che ha il suo fulcro nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), gestita dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), ed i suoi satelliti nelle Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (PAD), gestite da società private (scelta parecchio discutibile del Legislatore).

Difficoltà e criticità della digitalizzazione

Con la piena operatività delle nuove procedure, benché l’intento resti sempre quello di semplificare e ridurre i tempi alla luce del principio dell’unicità dell’invio di dati e documenti (art. 19, comma 2, D.Lgs. n. 36/2023), non sono mancate difficoltà e criticità per tutti gli attori coinvolti.

Dopo la segnalazione di ANCI su microaffidamenti, accesso tramite SPID, CIG, malfunzionamenti generali e inadeguata formazione preliminare, tocca adesso alle SOA (Società Organismo di Attestazione) evidenziare nuove problematiche sulle quali si è già provveduto ad inviare formale denuncia ad ANAC.

UnioSOA, l’Associazione Nazionale Società di Attestazione che rappresenta attualmente, con le sue Associate, circa il 42% del mercato delle attestazioni, ha inviato ad ANAC una nota secondo la quale le criticità riscontrate rendono “intollerabilmente gravosa” un’attività che avrebbe dovuto semplificare le procedure del comparto.

Il problema - ha rilevato ad ANAC Tiziana Carpinello, presidente di UnionSOA - è che noi stiamo rilevando gravissimi problemi anche semplicemente sulla procedura d pubblicazione dell’attestato, tanto che noi arriviamo alla fine del percorso di caricamento dei documenti e l’attestato non viene pubblicato. Si può immaginare ciò che questo comporta a livello di visibilità e concorrenza, perché l’impresa al momento in cui si presenta alla gara non si ritrova il suo attestato in formato digitale. E noi ci ritroviamo a essere chiamati sia dalle imprese che dalle stazioni appaltanti e dobbiamo ricorrere a strumenti tradizionali di invio dei documenti, per posta elettronica e pdf”.

Tra le segnalazioni, UnionSOA ha evidenziato la gravità di un sistema che “non permette di fare l’attestazione dei consorzi stabili perché non restituisce in modo corretto la data di scadenza intermedia dell’attestazione”.

La nota inviata da UnionSOA ad ANAC rappresenta solo l’ultima delle comunicazioni sui malfunzionamenti del sistema che non avrebbero, però, ricevuto alcuna risposta. “Abbiamo denunciato e questi malfunzionamenti più volte all’Anac per iscritto ma non siamo mai stati ascoltati” continua la Presidente Carpinello che evidenziato anche l’assenza di “manuali e guide all’utilizzo dei nuovi software senza neppure un help desk cui fare riferimento”.

Secondo la Presidente di UnionSOA, ANAC avrebbe messo in campo “un solo funzionario deputato a far fronte alle mille telefonate che facciamo ogni giorno nel tentativo di risolvere i nostri problemi”.

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