Appalti e Superbonus, Fondazione Inarcassa sul Semplificazioni-bis

In audizione alla Camera per la discussione sul ddl di conversione in legge del D.L. n. 77/2021, Fondazione Inarcassa si è concentrata sulle norme per gli appalti e il superbonus

di Redazione tecnica - 22/06/2021

È ormai entrata nel vivo la discussione in merito al disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 recante "Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure" (Decreto Semplificazioni-bis).

Decreto Semplificazioni-bis: nuovo voto di fiducia

Un percorso di conversione in legge che ci auguriamo non termini con la più classica delle conclusioni: il voto di fiducia su una legge blindata dal Governo. Le importanti misure inserite al suo interno, che necessariamente avranno un impatto sul futuro delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), necessitano infatti di ampia condivisione da parte dei due rami del Parlamento che già dai primi di giugno hanno cominciato il primo giro di audizioni.

Fondazione Inarcassa in audizione alla Camera

Giro di audizioni a cui ha partecipato anche Fondazione Inarcassa che sta guardando con attenzione il percorso di conversione in legge del Decreto Semplificazioni-bis con specifico riferimento alle norme che riguardano le procedure di gara e il Superbonus. "Il decreto va nella giusta direzione in termini di snellimento delle procedure - ha affermato il Presidente di Fondazione Inarcassa Franco Fietta - ma attenzione, perché tempestività e semplificazione non possono essere i soli elementi alla base delle misure di intervento. Se il Paese vuole dotarsi di un sistema infrastrutturale e di opere pubbliche in grado di sostenere la ripresa economica deve puntare sulla qualità della progettazione e quindi, investire sul capitale tecnico dei professionisti della progettazione”.

No all'appalto integrato

Persistono alcune criticità - prosegue Fietta - a partire dall’appalto integrato, verso il quale confermiamo la nostra ferma contrarietà. Non condividiamo la scelta del governo che ne ha prorogato l’utilizzo sino al 30 giugno 2023 consentendo, perfino, un’estensione dell’istituto a partire dal progetto di fattibilità tecnica ed economica, per i progetti legati al PNRR e PNC. L’appalto integrato forte, istituito con il D.L. n. 77/2021, non offre certezze sulla riduzione dei tempi ed anzi apre la strada a potenziali contenziosi conseguenti alle varanti in corso d’opera che si renderanno necessarie a seguito dell’acquisizione dei pareri al progetto definitivo. In sintesi, paventiamo il rischio di maggiori spese a carico della PA e ritardi nei tempi di esecuzione. In secondo luogo, l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto sacrificherà i principi di pubblicità, concorrenza e meritocrazia. Chiediamo al riguardo l’applicazione rigorosa del meccanismo di rotazione e la verifica della professionalità dell’affidatario".

Superbonus 110%: bene la scelta della CILA

In materia di superbonus 110%, Fondazione Inarcassa condivide la scelta di far partire gli interventi senza demolizione e ricostruzione con una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) in cui non inserire le verifiche sullo stato legittimo "anche se la previsione normativa - secondo la quale “resta impregiudicata ogni valutazione circa la legittimità dell’immobile oggetto di intervento” - lascia il quadro immutato. Forse si è persa l’occasione per introdurre il fascicolo dell’immobile, rilanciando gli investimenti privati. Infine – conclude il presidente - non si può continuare sulla strada delle proroghe per piccoli passi. Occorre una estensione subito del superbonus almeno fino al 2023. Solo così possiamo programmare le attività di progettazione e intervento e contribuire alla ripresa del settore edile”.

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