Assegno unico e universale, pochi giorni per chiedere arretrati

Fino al 30 giugno è possibile presentare domanda all'INPS per l'erogazione delle somme relative ai mesi di marzo, aprile e maggio

di Redazione tecnica - 16/06/2022

C’è ancora qualche giorno di tempo per richiedere all’Inps gli arretrati dell’Assegno Unico e Universale (AUU): fino al 30 giugno 2022, chi ancora non lo avesse fatto, può presentare la domanda relativa ai mesi di marzo, aprile e maggio. Oltre tale data, il sostegno sarà erogato dal mese successivo a quello di presentazione e senza arretrati.

Cos'è l'Assegno unico universale 2022

L’Assegno Unico e Universale è un aiuto economico alle famiglie, riconosciuto, a determinate condizioni, per ogni figlio a carico fino al compimento del ventunesimo anno d’età e senza limiti d’età per i figli disabili. Ha durata annuale e la richiesta di erogazione va rinnovata ogni anno, presentando la domanda sul portale INPS, tramite il call center INPS oppure ancora presso CAF e patronati. Le domande possono essere presentate in qualunque momento dell’anno e, se accolte, danno diritto all’erogazione del beneficio fino al mese di febbraio dell’anno successivo.

Con l’istituzione del nuovo Assegno unico e universale, è cessata l’erogazione in busta paga degli assegni per il nucleo familiare (ANF) e degli assegni familiari: a partire da fine febbraio 2022 non sono infatti più validi gli assegni temporanei per i figli minori previsti dal D.L. n. 79/2021, le detrazioni per i minori a carico ai sensi dell’art. 12, commi 1, lettera c) e 1-bis del Tuir) e per i soli nuclei con figli e orfani, l’assegno per il nucleo familiare (articolo 2 del Dl n. 69/1988).

Assegno unico universale: beneficiari

L’assegno unico spetta a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito. Esso è riconosciuto secondo la condizione economica, sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), per ogni figlio minorenne a carico, e fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di alcune condizioni, e decorre già dal settimo mese di gravidanza.

Sul sito INPS è presente la funzione “Simulazione importo assegno mensile”, che consente di calcolare l’importo mensile “indicativo” della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico. Il risultato è solamente indicativo: per ottenere la prestazione occorre presentare la domanda e attendere l’esito dell’istruttoria svolta dall’Inps sulle autodichiarazioni.

Condizione per potere usufruire dell’AUU è che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio il richiedente sia in possesso congiuntamente dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno.

Il beneficio è concesso anche al genitore separato o divorziato che presenta la domanda nonostante non faccia più parte del nucleo familiare: la norma non prescrive la necessaria convivenza. E anche i nonni, se affidatari, possono richiedere l’assegno unico universale per i nipoti, minorenni e maggiorenni fino a 21 anni (circolare Inps n. 23/2022).

Assegno unico: istanze con o senza Isee?

Nella richiesta di AUU è necessario indicare:

  • Composizione del nucleo familiare;
  • Luogo di residenza;
  • Iban di uno o di entrambi i genitori.

Per ricevere l’assegno pieno in relazione alla situazione economica della famiglia, è necessario allegare l’ISEE. In caso di richiesta dell’assegno unico senza ISEE, sarà necessario presentare successivamente la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per l’ottenimento dell’Isee. In questo caso l’importo spettante verrà ricalcolato a decorrere dalla data di acquisizione dell’Indicatore della situazione economica equivalente.

Importo dell’Assegno Unico

Le famiglie con un Isee inferiore a 15mila euro possono percepire ogni mese 175 euro per ogni figlio minore. Questo importo diminuisce con l’aumentare dell’Isee, fino ad arrivare a 50 euro mensili a figlio per Isee pari o superiori a 40mila euro.

Sono previste delle maggiorazioni per:

  • ogni figlio successivo al secondo;
  • famiglie numerose;
  • figli con disabilità;
  • madri di età inferiore ai 21 anni;
  • nuclei familiari con due percettori di reddito;
  • compensare l’eventuale perdita economica subita, se l’importo dell’Assegno dovesse risultare inferiore a quello che si sarebbe percepito nel regime precedente la riforma.

Inoltre è prevista una maggiorazione temporanea per i nuclei familiari con Isee inferiore a 25mila euro.

Assegno unico con figli maggiorenni

Infine l’assegno viene corrisposto in misura ridotta per figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età nel caso in cui:

  • il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
  • svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
  • sia disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolga il servizio civile universale.

Non sono previsti limiti di età nel caso di figli con disabilità: se hanno un’età compresa tra 18 e 21 anni, la maggiorazione prevista è stata incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili. Inoltre i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.

Compatibilità con altre agevolazioni

Infine, come segnalato dall’Agenzia delle Entrate, l’Assegno unico non assorbe né limita il bonus asilo nido ed è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, e con il Reddito di cittadinanza.

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