Cappotto green: la soluzione per ridurre le temperature in città

Un nuovo studio Enea conferma la mitigazione delle "isole di calore" nelle città grazie all'utilizzo di pareti e tetti verdi

di Redazione tecnica - 21/08/2023

D’estate il cappotto verde sugli edifici riduce di oltre 1 °C la temperatura dell’aria in città. È quanto emerge dal nuovo studio ENEA, pubblicato su Energy and Buildings, che ha valutato l’efficacia dell’utilizzo di vegetazione a copertura di tetti e muri esterni per combattere le c.d. “isole di calore” in zone urbane densamente abitate a Roma e Torino, prendendo in considerazione principalmente una tipica giornata estiva.

Cappotto green: lo studio ENEA sulle coperture verdi degli edifici urbani

Lo studio del Dipartimento di Efficienza energetica si è basato sulla simulazione di tre scenari di mitigazione caratterizzati da varie combinazioni di soluzioni green.

Nel caso di Roma, lo scenario più favorevole all’abbattimento delle temperature prevede 12mila mq di tetti verdi, in combinazione con 60mila mq di facciate verdi. In questo modo è possibile ottenere una riduzione media della temperatura di 0,33 °C, con punte fino a 1,17 °C alle ore 15. A Torino la riduzione della temperatura esterna dell’aria di circa 0,5 °C° ottenuta in due scenari che prevedevano rispettivamente 6mila mq di living wall (pannelli e moduli di produzione industriale, integrati da appositi sistemi di irrigazione, fissati alle facciate degli edifici, che servono per alloggiare e tenere in vita mix di piante di differente specie e provenienza) e 6mila mq di facciate verdi sugli edifici. In entrambi i casi le abitazioni si trovavano lungo un canyon urbano, (come spiega Enea, si tratta di un luogo in cui la strada è fiancheggiata da edifici su entrambi i lati creando un ambiente simile a un canyon), parallelo alla direzione principale del vento, condizione in grado di dissipare il calore accumulato.

Le stesse soluzioni, impiegate invece in canyon urbani orientati perpendicolarmente alla direzione principale del vento, perdono notevolmente la loro efficacia. Questo dimostra come l’entità della mitigazione dell’isola di calore dipende da tanti fattori come clima, meteo, geometria urbana, scala di applicazione, tecnologie e specie vegetali utilizzate.

Edifici green e mitigazione delle temperature

Come spiegano i ricercatori ENEA, l’abbattimento della temperatura è determinato dalle pareti verdi, la cui efficacia aumenta in modo proporzionale all’altezza dell’edificio; i tetti verdi estensivi, invece, risultano inefficaci nel mitigare direttamente il riscaldamento urbano quando sono installati su edifici alti dai 20 metri in poi. Sono però utili a ridurre la temperatura interna dell’abitazione e, di conseguenza, l’uso della climatizzazione.

In riferimento alle specie vegetali, per i tetti verdi è ottimale il sedum, composto da piante perenni in grado di crescere senza problemi in ambienti caldi, aridi e rocciosi, per le facciate l’edera e per i living wall la felce comune.

Durante le ondate di calore però le diverse forme di cappotto green hanno un’efficacia leggermente inferiore a quella registrata durante una tipica giornata estiva, in quanto i fenomeni climatici estremi riducono il potenziale di raffrescamento delle piante a causa della chiusura degli stomi sulle foglie e riducendo così la fuoriuscita di ossigeno e vapore acqueo.

In ogni caso, considerato che secondo le stime ONU entro il 2050 la percentuale di popolazione residente nelle città raggiungerà il 68,36% di quella totale, dando luogo a un ulteriore aumento delle temperature urbane superficiali, la realizzazione di cappotti green può rappresentare uno strumento efficace per mitigare gli effetti dell’urbanizzazione sull’equilibrio termico naturale.

 

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