Caro materiali, le reazioni alla sentenza del TAR sulle rilevazioni MIMS

Fa già discutere quanto disposto dal Tribunale Amministrativo del Lazio sulle anomalie riscontrate nelle rilevazioni dell'aumento dei prezzi

di Redazione tecnica - 07/06/2022

È destinata a lasciare lunghi strascichi, la sentenza n. 7215/2022 del Tar Lazio con cui è stato disposto un supplemento istruttorio da parte del MIMS sugli incrementi di prezzo dei materiali più significativi, condotto anche autonomamente ed eventualmente facendo ricorso anche ad altre fonti, oltre che tenendo eventualmente anche conto delle nuove metodiche di rilevazione, revisione e aggregazione dei dati.

Rilevazione aumento prezzi materiali: le reazioni alla sentenza del TAR

Le reazioni non tardano quindi a farsi sentire, a cominciare da ASSISTAL, Associazione imprenditoriale di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, fornitura di Servizi di Efficienza Energetica (ESCo) e Facility Management. L’Associazione è da sempre in prima linea sul tema: “Dopo che la nostra Associazione ha giorno per giorno, denunciato a tutti gli Organi istituzionali competenti, MIMS in testa, che le misure adottate per aiutare le imprese a superare lo tsunami del caro-materiali erano inadeguate, senza essere minimamente ascoltati, dopo aver richiesto al MIMS un Tavolo costruttivo di confronto, senza alcun riscontro, con la sentenza del 3 giugno scorso, il TAR ha riconosciuto che il metodo adottato dal MIMS per le rilevazioni degli aumenti dei prezzi dei materiali non è stato in grado di intercettare la percentuale reale dei rincari a causa di anomalie nelle rilevazioni e di conseguenti errori nei dati finali”, ha dichiarato il Presidente Angelo Carlini.

Critiche e proposte per le nuove rilevazioni

Secondo Carlini, si tratta di un risultato importante per le imprese, “che da mesi denunciavano l’inappropriatezza della misura, con particolare riferimento alle rilevazioni che risultavano essere lontanissime dalla realtà”. Per il Presidente rimane però il mancato riconoscimento dell’allargamento del paniere, in virtù della definizione di una misura straordinaria relativa esclusivamente ai materiali da costruzione più significativi. “Eravamo e siamo fortemente convinti che l’inserimento di ulteriori voci di materiali, di concerto a rilevazioni adeguate, avrebbe consentito di ristorare completamente le imprese degli incrementi subiti.” 

“Per la nuova fase” – ha concluso Carlini – “relativa all’espletamento del supplemento istruttorio per l’adeguamento e la correzione delle rilevazioni così come evocato dal TAR Lazio, c’è tutta la nostra disponibilità a lavorare con il Ministero affinché, nel solco di una virtuosa collaborazione, si giunga ad una definizione di dati reali in grado di soddisfare le richieste delle imprese”.

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