Centrale di Committenza siciliana, ANAC: struttura inadeguata

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) evidenzia le gravi carenze ed inefficienze della Centrale di Committenza della Regione siciliana

di Redazione tecnica - 24/11/2023

Sono decisamente gravi le criticità che sono emerse nel corso della visita ispettiva che ANAC, insieme alla GdF, ha svolto presso la CUC della Regione Siciliana, tanto più se si pensa che, in virtù delle disposizioni del nuovo Codice dei Contratti, la Centrale di Committenza risulta qualificata di diritto al nuovo sistema disposto dal d.Lgs. n. 36/2023.

CUC Regione Sicilia: ANAC segnala gravi criticità

Inefficienza nello svolgimento delle procedure di gara, carenza di personale, mancato rispetto delle previsioni del Codice Appalti: tanti gli aspetti su cui ANAC, con la Delibera dell’8 novembre 2023, n. 517 ha obiettato, dopo l'ispezione che ha riguardato le modalità di espletamento delle attività a carico della CUC in relazione alle esigenze ed ai fabbisogni delle ASP regionali ed alla relativa attività di programmazione degli acquisti centralizzati di beni e servizi previsti dal D.P.C.M. 11 luglio 2018, nonché l’organizzazione della centrale di committenza.

Dai riscontri forniti e dall’esame di tutta la documentazione acquisita sono emerse numerose criticità.

Come si legge nella Delibera, la CUC non è risultata adeguatamente strutturata, sia in relazione al numero delle risorse umane assegnate, che con riferimento alle dotazioni strumentali; in merito, è certamente emblematico quanto già riferito riguardo alla circostanza che per la piattaforma, attualmente in uso (fino alla fine del 2023), per l’espletamento delle procedure telematiche non sia stato sottoscritto alcun contratto di appalto, né adottato alcun formale atto di aggiudicazione, pur essendo stato disposto un affidamento diretto.

L’inefficienza della CUC, che, allo stato, è ancora inquadrata come un “Ufficio Speciale” di natura temporanea, è anche confermata dallo scarso numero di gare centralizzate portate a termine per servizi e forniture diverse da farmaci e vaccini e dal ridotto numero di contratti messo a disposizione delle Amministrazioni sanitarie. Altro indice di attenzione è la durata delle procedure che arriva ad oltre due anni, come pure i tempi per la predisposizione della documentazione che, in alcun i casi hanno richiesto anche due anni, oltre a non essere in alcun modo preventivabili, in quanto dipendenti dalla disponibilità dei tecnici che sono chiamati a redigerla.

Non solo: i numerosi contenziosi conclusi con sentenze di annullamento attestano, infine, rilevanti carenze nella definizione dell’oggetto dell’affidamento. Del tutto assente anche la necessaria attività programmatoria delle procedure da svolgere, come pure il monitoraggio sull’esecuzione dei contratti aggiudicati.

Nonostante tutto non risultano pianificati interventi di carattere organizzativo/strutturale per far fronte alle evidenti carenze, anche in seguito all’invio della comunicazione delle risultanze istruttorie nell’ambito del procedimento avviato dall’Autorità.

Il riscontro della CUC

Per altro, solo in seguito al ricevimento di una nota di sollecito trasmessa in seguito allo spirare del termine per il riscontro della comunicazione delle risultanze istruttorie, la CUC ha inviato una breve risposta nella quale è stato riferito che: 

  • in relazione alle gravi carenze organizzative e strutturali sono state rappresentate all’Asessore competente le principali criticità dell'Ufficio;
  • con Decreto Direttoriale in sanatoria, è stato affidato l’incarico del servizio di assistenza informatica volto a supportare le attività della Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana, per la durata di un anno all’operatore economico affidatario;
  • per far fronte alla inefficiente capacità di svolgere attività di monitoraggio sull'esecuzione dei contratti aggiudicati, è stata adottata la Deliberazione con cui è stato espresso apprezzamento per le “Linee guida per la razionalizzazione e l'armonizzazione delle procedure di acquisto dei farmaci”, a cui è stata data diffusione con direttive applicative delle Direzioni competenti.

La delibera ANAC

Una risposta che non ha soddisfatto ANAC e che ha portato l'autorità a ribadire che, in assenza di adeguate azioni, appare difficile, almeno nel breve periodo, attendere miglioramenti della complessiva funzionalità dell’Ufficio, ritenendo che le gravi criticità della CUC necessariamente determinano uno scenario amministrativo per gli enti del servizio sanitario incidenti sul territorio, che induce gli stessi, per il soddisfacimento dei propri fabbisogni, all’attivazione di procedure autonome o addirittura di reiterate proroghe dei contratti eventualmente aggiudicati in precedenza.

Non solo: in mancanza di interventi, le inefficienze ed i ritardi della CUC potranno, dunque, continuare ad essere causa del ricorso alle reiterate proroghe dei contratti scaduti, in violazione del principio di buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.) e dei puntuali obblighi previsti dall'articolo 9, comma 3, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2014, n. 89.

La raccomandazione alla Regione Siciliana è quindi di voler adottare, con ogni possibile urgenza, tutte le misure necessarie per assolvere all'obbligo di aggiudicare procedure di appalto centralizzate con riferimento a tutte le categorie merceologiche indicate dal DPCM del 2018.

Per altro, poiché ai sensi dell’art. 63 comma 4 del d.lgs. n. 36/2023 la CUC Siciliana al pari degli altri soggetti aggregatori di cui all’art. 9 del d.l. n. 66/2019 è qualificata di diritto, spetta alla Regione garantire che sia fornita di risorse adeguate e di un’organizzazione che la mettano in grado, di fatto, di svolgere i compiti che le sono affidati, non solo nei settori della sanità, ma in tutti i settori merceologici secondo il nuovo Codice dei Contratti.

Vedremo cosa deciderà eventualmente di fare la Regione Siciliana, invitata dall’ANAC a comunicare le eventuali determinazioni assunte entro 45 giorni dalla ricezione della delibera.

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