Cessione crediti edilizi: le piattaforme attive

In risposta a un'interrogazione sulla circolazione dei crediti, il MEF puntualizza la riapertura di alcune piattaforme e diverse nuove attivazioni

di Redazione tecnica - 24/07/2023

Cessione dei crediti edilizi, problema rientrato e praticamente risolto. Almeno questo traspare dalle parole del Governo, nel corso di una recente interrogazione in Commissione Finanze alla Camera, durante la quale sono state elencate tutte le piattaforme attive o in procinto di riaprire alla circolazione dei crediti di imposta.

Cessione del credito e bonus edilizi: tutte le piattaforme attive

Intesa Sanpaolo, Sparkasse, UniCredit, Poste Italiane. Sono nomi di peso quelli che il sottosegretario al MEF, Lucia Albano, ha elencato in risposta all'interrogazione (5-01135) presentata dall’on. Mauro del Barba in VI Commissione Finanze, il quale ha rammentato la necessità di fornire al più presto una soluzione alla problematica della circolazione dei crediti d'imposta, come già evidenziato dalle opposizioni durante l'esame parlamentare del D.L. n. 11/2023. Secondo Del Barba, proprio in quella circostanza, il Governo aveva preannunciato l'intervento di uno strumento privato, dunque operante in regime di mercato, guidato da Enel X, nonostante le perplessità sollevate da diversi gruppi parlamentari che spingevano inveceper un intervento normativo.

Da qui la risposta del sottosegretario Lucia Albano, che ha preliminarmente ricordato l'introduzione con la conversione in legge n. 38/2023 del D.L. Cessioni, del comma 1-sexies all'art. 121 del Decreto Rilancio, che autorizza le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione, che siano cessionari di crediti di imposta per interventi legati al cosiddetto Superbonus – in relazione agli interventi effettuati sino all'anno di spesa 2022 – di utilizzare, in tutto o in parte, detti crediti per sottoscrivere, a determinate condizioni, emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali, con scadenza non inferiore a dieci anni.

Tra nuove e vecchie piattaforme, tutte le possibilità per la cessione dei crediti

Una disposizione che ha permesso di riavviare le piattaforme per la cessione del credito per i bonus edilizi, dopo un periodo tecnico necessario per adeguarsi alle recenti direttive legislative. In particolare, sottolinea Albano, Intesa San Paolo, UniCredit e Sparkasse già procedono al riacquisto di tali crediti, mentre Poste Italiane sta ultimando le procedure. Tra le banche che hanno dichiarato la propria disponibilità a riattivare la cessione del credito vi è anche Bpm. Non solo: state predisposte da parte di operatori privati alcune piattaforme di intermediazione che permettono la valutazione di offerte di acquisto di bonus edilizi, quali: Finanza.Tech e SiBonus, Girocredito, Innova Credit e, da ultimo, FederBonus.

Per quanto riguarda Enel X, il sottosegretario ha ribadito che, in linea con la normativa vigente e con le regole che presiedono la contabilità di Stato, nessuna iniziativa è stata intrapresa direttamente dall'amministrazione pubblica, "anche se il Governo ha sempre interloquito con i vari attori coinvolti nel complesso sistema della cessione dei crediti, composto da operatori industriali, bancari, rappresentanze delle imprese, per individuare soluzioni di sistema e per consentire, nei limiti previsti dalla legge, una più fluida circolazione dei crediti di imposta". La società continua ad adempiere agli impegni assunti nei confronti del mercato, fermo restando che si tratta di “uno strumento gestionale la cui costituzione e funzionamento rientrano nelle prerogative gestorie della società sulle attività rimesse all'autonomia privata del soggetto”.

Una risposta che non ha soddisfatto Del Barba, il quale ha nuovamente puntualizzato come all'esame parlamentare del D.L. n. 11/2023, sia stato affermato che che il problema dei crediti incagliati sarebbe stato risolto attraverso un veicolo privato. “Al contrario, oggi il Governo sembra voler prendere le distanze da tale soluzione, sebbene in passato se ne sia assunto la responsabilità politica. Tale ipotesi non era stata ritenuta credibile dalle opposizioni già in sede di esame del citato decreto-legge, in quanto ritenuta non sufficientemente chiara”.

 

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