Decreto semplificazioni: dubbi sulle modifiche al Codice dei contratti

Per Assistal le misure previste nel Decreto Semplificazioni per il Codice dei contratti sono contrarie alle richieste europee ed alla ripresa

di Redazione tecnica - 25/05/2021

“Negli ultimi giorni il dibattito politico si è incentrato sulle novità presenti nelle bozze del Dl Semplificazioni, tra cui l’eliminazione delle soglie del subappalto e l’introduzione del criterio del massimo ribasso. Alcuni partiti della maggioranza inoltre, hanno addirittura auspicato una sospensione del Codice degli Appalti che rappresenterebbe un freno per gli investimenti previsti dal Recovery Plan”.

Codice dei contratti e Decreto Semplificazioni: il commento di Assistal

È quello che ha dichiarato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria relativamente alla bozza del nuovo Decreto Semplificazioni che sta circolando in questi giorni (in allegato) e che ha il compito di riformare o almeno rivedere alcune delle norme straordinarie in scadenza quest'anno alla luce delle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).

Pericolosità di una deregulation

“Da sempre” – ha proseguito Carlini – “abbiamo sostenuto la pericolosità di una deregulation e ci fa estremamente piacere che da più parti si sia ribadita l’importante di regole certe. Ci auguriamo che le varie osservazioni avanzate fin qui, inducano il Governo ad una riflessione su quanto scritto nelle bozze circolate in queste ore. Le regole vigenti rappresentano un punto di equilibrio frutto di un lavoro decennale di modifiche e temperamenti. Sbarazzarsi di queste regole non ha nessun legame con le necessità di ripresa e ripartenza della nostra economia”.

Modernizzazione nel segno della trasparenza

Le modifiche urgenti introdotte al Codice dei contratti, per Assistal sarebberp, al contrario controproducenti perché afferma Carlini “quello che l’Europa ci chiede è di modernizzare il paese nel segno della trasparenza, della competenza e dell’innovazione. Con la sospensione del Codice invece, provocheremmo una paralisi -  e non un’accelerazione -  dovuta ai vuoti normativi su quelle materie non disciplinate delle regole comunitarie. Inoltre, l’effetto combinato dell’eliminazione di soglie nel subappalto e l’introduzione del massimo ribasso riporterebbero il Paese indietro di venti anni ed avremmo scarsa qualità nelle opere e più fattori di rischio e insicurezza.”

 Migliorare il Codice con interventi specifici

“Quello di cui abbiamo bisogno” – ha concluso Carlini – “è di migliorare il Codice con interventi specifici, a partire da una riqualificazione delle stazioni appaltanti. L’obiettivo è quello di favorire la ripresa all’interno di una cornice chiara di regole e di tutelare le imprese appaltatrici, le stazioni committenti e la Pubblica Amministrazione da infiltrazioni criminali”.

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